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In caso di incidente, la prima richiesta dell'autorità competente è “chi ha autorizzato il lavoro?”. Alcune riflessioni di Felice Bonvini (www.felicebonvini.it)
Voglio soffermarmi su un argomento che molte volte non ha quel peso che dovrebbe avere ed è un'attività che viene svolta quasi tutti giorni. Mi sto riferendo all' “autorizzazione dei lavori in luoghi Atex” ossia luoghi interni o esterni con pericolo di esplosione. Che siano grandi, medie o piccole aziende, in base all'occorrenza aziendale per nuovi impianti, manutenzioni straordinarie, modifiche impianti e a volte anche semplici manutenzioni (in funzione al gradiente di pericolo della zona Atex), l'RSPP deve compilare questo documento, denominato appunto “foglio di autorizzazione dei lavori in luoghi Atex”, prima di far eseguire a un lavoratore qualsiasi attività in ambito Atex. La compilazione del documento consiste nell'inserire in un form o un semplice foglio prestampato, almeno sommariamente la tipologia del lavoro da compiere, i riferimenti del lavoratore/fornitore a cui si assegnerà il lavoro, aggiungendo dettagli di come dovrà essere eseguito, i prodotti, le attrezzature Atex che si dovranno usare, gli idonei DPI, le precauzioni in merito e altre condizioni descritte a seguire. Fatto questo l'RSPP autorizza il lavoratore/fornitore ad eseguire tale lavoro.
Indico come persona che autorizza l'RSPP, perché di solito è la figura designata a questa mansione.
Da quanto scritto si deduce che l'RSPP diventa in questa funzione, il responsabile di quanto avverrà successivamente dopo la sua autorizzazione nei confronti della sicurezza. Non sempre purtroppo così avviene e purtroppo poi ne conseguono disagi, pericoli o incidenti. Partendo da questa condizione, ecco che l'autorizzazione lavori in zona con pericolo di esplosione, prende peso. È vero che autorizzare qualsiasi lavoro comporta conoscenza e responsabilità ma in ambito Alex, essendo il danno quasi sempre alto e più delle volte non c'è una seconda possibilità al suo rimedio, questa responsabilità dovrebbe essere supportata da una grande consapevolezza professionale.
Voglio soffermarmi su questa “consapevolezza professionale” del RSPP perché prima di autorizzare un lavoro in ambito Atex, deve avere le idee chiare su molti argomenti.
Un tipico“foglio di autorizzazione lavori Atex” è composto da:
Analizziamo ora sommariamente a titolo di “spunto” per l'RSPP i punti elencati che almeno dovrebbero essere citati nel “foglio di autorizzazione lavori Atex”.
Descrivere l'opera da svolgersi. La descrizione deve sì essere sommaria ma deve mettere paletti ben chiari: la sua funzione, il reparto coinvolto, la macchina o processo per il quale si deve compiere il lavoro, l'attività del reparto, eventuali coinvolgimenti di altri reparti in strutture chiuse o aperte. Quindi circoscrivere il lavoro su una classificazione delle aree (mappatura del lavoro). In questo modo si evidenziano le aree pericolose e non pericolose e tutte le apparecchiature, macchine e processi coinvolti. Si consiglia al' RSPP di chiedere al lavoratore/fornitore se ha già eseguito lavori simili (informazione utile che ha il suo gradiente di percezione alla buona “regolo dall'arte”…meglio chiedere prima, male non fa!).
Chi autorizza deve conoscere che tipo di abilitazione ha il lavoratore/fornitore perché alla fine, se fornitore, dovrà rilasciare la Dichiarazione di Conformità DM 37-08 e se i lavoratori sono stati formati adeguatamente per le loro mansioni. Ad esempio un PES (CEI 11-27 4°ed.) deve avere formazione documentabile prescritte dalle CEI EN 60079-14, CEI EN 60079-17, CEI 31-108 (argomento già trattato in precedenza).
L'RSPP deve conoscere almeno le basi Atex della zonizzazione delle aree (Z0-Z20, Z1-Z21, Z2-Z22) e essere consapevole della correttezza di queste. In caso contrario (tipica situazione che accade) si eseguirà un lavoro non idoneo al luogo quindi pericoloso. È vero che l'RSPP si affida di solito a professionisti esperti in materia ma non deve essere sprovveduto. I dubbi che ha devono essere discussi e chiariti subito soprattutto quando vede sulla classificazione delle aree zone “sospette”con sorgenti di emissione SE1 in ambiente chiuso circoscritte da Z2 o Z22 ancor più da Z2NE o Z22NE. Dico questo perché a volte queste zone sono un po' “ambigue” soprattutto in prossimità di parte di processi interni, dove gas o polveri potrebbero normalmente emettere emissioni in ambiente (le Z1-Z21 a volte compromettono le idoneità dei prodotti già esistenti e le NE..fanno un po' comodo (con NE si intende l'ammissione di una zona pericolosa la si ritiene “trascurabile”). Accertarsi insomma di queste NE.
Prima di autorizzare il lavoro l'RSPP deve ricevere dal suo lavoratore/fornitore come ha predisposto il piano di lavoro e al caso, intervenire per miglioralo. L'RSPP conosce meglio l'azienda di altri nei confronti della sicurezza. Un buon piano di lavoro è il metodo di come si andrà ad operare tenendo conto delle esigenze aziendali, valutando anche le eventuali variabili in corso d'opera, insomma predisporre anche un piano “B” se necessario.
Di solito a monte di un'opera c'è uno studio, un progetto, dei sopralluoghi e quindi l'RSPP deve accertarsi che tutto sia stato svolto.
Sapere valutare, anche con l'appoggio del proprio consulente, che quanto sarà posato/installato e messo in funzione sia compatibile alle zone pericolose e conformi alle specifiche norme di prodotto. Qui il campo si allarga e si complica e le strade sono due: o ci si fida del proprio consulente o ci si mette a studiare l'Atex nei suoi meandri tecnici normativi! Un buon consiglio: scegliete è bravo consulente..ne ha già fin troppi di compiti l'RSPP!!
Queste devono essere idonee per eseguire lavori elettrici e non elettrici in campo Atex. Chiedere al lavoratore/fornitore di mostrare “la borsa degli attrezzi” e toccare con mano la loro compatibilità tramite l'identificazione dell“esagono Ex” della marchiatura imposto dalla D.E. 2014/34.
In base alla tipologia del lavoro da autorizzare l'RSPP deve pretendere gli idonei DPI sia quelli già in uso da tutti i lavoratori interni in più quelli necessari alla tipologia dell'intervento. Se è un lavoro elettrico saranno scarpe, maschere o schermi di protezione all'arco elettrico, cacciaviti, pinze etc con caratteristiche CEI 11-27 4° ed. e compatibili alle zone Atex.
Se sono lavori non elettrici anche questi dovranno essere compatibili alle zone Atex e con protezione specifica del lavoratore agli urti, tagli etc. Anche qui, chiedere al lavoratore/fornitore di mostrare “la borsa dei DPI” e toccare con mano.
L'RSPP deve valutare se necessario, la sorvegliare il lavoro durante lo svolgimento. È una sua valutazione. È lui che decide se quel tipo di lavoro necessita di sorveglianza ossia una persone esterna alla squadra dei lavoratori che abbia libera possibilità di movimento e possibilità di controllare a vista tutto ciò che si sta eseguendo. Chi sorveglia ha un campo visivo più ampio rispetto ai lavoratori che sono impegnati nel proprio compito e non sempre possono osservare il collega soprattutto se questi è in un'altro reparto.
Anche in questa situazione è l'RSPP che deve valutare se necessario un piano di emergenza. Palese è che se l'opera da eseguire è in zone pericolose non bonificate o nel normale funzionamento del reparto classificato pericoloso, ovvia la predisposizione di un piano di emergenza. Quindi tutto quanto necessario ad intervenire al manifestarsi di una negatività che potrebbe essere causa di un'esplosione. Estintori, azioni tecniche di emergenza, organizzative, avvisatori, pronto soccorso etc.
Le annotazioni varie sono ad esempio chi sarà il capo cantiere, come si dovranno stabilire eventuali richiami per omissione del rispetto della sicurezza.
L'aspettativa del RSPP è quanto ha autorizzato a svolgere e deve pretendere che tutto sia svolto come scritto sull'autorizzazione. Ogni variazione deve essere concordata e approvata da lui prima e allegata all'autorizzazione “madre”.
Deve verificare quanto ha autorizzato a svolgere, magari coadiuvato del proprio consulente e accertarsi della consegna di tutti i documenti citati dall'autorizzazione del lavoro: progetto, certificati Ex, Dichiarazione di Conformità e tutto quanto necessario da inserire nel proprio Documento della valutazione del rischio di esplosione aziendale.
Quanto sopra descritto è una semplice bozza per dare spunto agli RSPP di come dovrebbe essere “autorizzazione al lavoro Atex”, poi ogni azienda adatta una propria strategia e metodo in base alle tante varianti legate alle caratteristiche aziendali e l'organigramma del personale conferito alla sicurezza.
Quello che voglio sottolineare agli RSPP, come accennato all'inizio di questo articolo, che autorizzando un lavoro in ambito Atex, si compie un'azione importante di responsabilità, quindi è richiesta una grande “consapevolezza professionale”. Stiamo parlando di un rischio che nella maggior parte dei casi, non ha altre possibilità di rimedio una volta manifestato e quindi, prima di autorizzare un lavoro Atex, l'RSPP deve essere sicuro e libero da dubbi.
Autorizzare un lavoro Atex con debole conoscenza della materia, diventa ulteriore potenziale rischio e se durante il lavoro autorizzato accade l'incidente, la prima richiesta dell'autorità competente è “chi ha autorizzato il lavoro?”.
AiFOS - Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro
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