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16 ottobre 2018

Interventi e commenti

Autogrù e affini

Intervista a Daniela Dal Col, presidente di ANNA – Associazione Nazionale Noleggi Autogru e Trasporti Eccezionali

Autogrù e affini

Le autogrù sono una delle attrezzature più impattanti che accedono ai cantieri e delle quali i coordinatori devono tenere conto nella progettazione della sicurezza del cantiere stesso. In Italia è presente ANNA – Associazione Nazionale Noleggi Autogrù e Trasporti Eccezionali che raggruppa le principali aziende che operano in questo settore. Presidente di ANNA è Daniela Dal Col che abbiamo intervistato.

Ci puoi spiegare cos’è ANNA?

ANNA è l’Associazione Nazionale dei Noleggiatori di Autogrù (gru mobili), di PLE e dei Trasporti Eccezionali che raggruppa le principali aziende italiane che operano nel settore del Noleggio di Autogrù, di Piattaforme Aeree, di Attrezzature di Sollevamento, di Trasporti Eccezionali e Servizi relativi, coprendo tutto il territorio nazionale (isole comprese).

La Vostra attività si svolge prevalentemente nei cantieri, quali sono le maggiori difficoltà che incontrate riguardo l’accesso e posizionamento dei vostri mezzi?

A dire il vero non mi sento di dire che si tratta di difficoltà credo invece di poter definire in “poca informazione”. Mi spiego meglio: talvolta i nostri associati vengono contattati delle imprese esecutrici “all’ultimo secondo” ricevendo informazioni sommarie dei cantieri e quindi non complete. Purtroppo, spesso in cantiere si equipara la gru mobile ad un mezzo d’opera o ad un autocarro non comprendendo quindi che le gru mobili hanno pesi e sistemi di operare completamente diversi da questi.
È vero che nei cantieri di grosse dimensioni c’è una maggior consapevolezza e, normalmente, viene studiato il corretto posizionamento da parte dell’impresa esecutrice, ma la maggior parte dei cantieri è di piccole dimensioni ed i problemi permangono.
Naturalmente tutto ciò dipende anche con che modalità si entra in cantiere, se con un mero contratto di nolo a caldo (noleggio della gru mobile con l’operatore addetto alle sue manovre) o se con un contratto di subappalto. In quest’ultimo caso l’organizzazione del sollevamento spetta completamente ai nostri associati (individuazione corretta area di posizionamento – il rischio ambientale rimane però sempre in capo al CSE-, redazione del POS e quindi l’analisi del sollevamento in toto) cosa che non avviene nel caso del nolo a caldo dove non èprevista la redazione del POS in quanto l’attività di sollevamento deve essere contemplata nel POS dell’impresa esecutrice stessa!

Uno dei soggetti più rilevanti della sicurezza delle attività di cantiere è quella del Coordinatore per la sicurezza in fase esecutiva, come sono generalmente i rapporti con questa figura?

Direi ottimi! I nostri associati hanno bisogno della collaborazione con i CSE. Io sono sempre dell’opinione che è meglio studiare prima l’intervento da eseguire coinvolgendo tutti gli attori dell’intervento stesso. Un buon briefing prima dell’inizio lavori è sempre molto costruttivo. Certo che se troviamo un CSE poco collaborativo, che cerca solo il modo per addossare le responsabilità in capo ad altri allora in quel caso tutto si complica. Ma oramai sono davvero limitati questi casi.

Per quanto riguarda il Vostro ambito lavorativo, a 10 anni dall’entrata in vigore del Decreto 81, quali modifiche proporreste?

Diciamo che non ci sono molte modifiche che proporrei. Chiarirei solo alcuni aspetti interpretativi ma questo problema non è solo per il Decreto 81.

Sulla base degli accordi stato regioni del 2012, vi sono problematiche interpretative legati alla formazione dei vostri operatori?

In questo caso non parlerei di “problematiche interpretative” bensì del “PROBLEMA FORMAZIONE” dei nostri operatori. Chi ha voluto gestire i corsi per le abilitazioni all’utilizzo del gru mobili aveva ben poca conoscenza di cosa sono le gru mobili. Con 22 ore di corso di formazione non possiamo pensare di abilitare un operatore senza alcun limite di responsabilità.
L’argomento della formazione degli operatori di gru mobili è davvero molto complesso e in Italia purtroppo è stato sottovalutato, basta pensare che siamo tra gli ultimi paesi europei come minor ore di formazione per l’ottenimento dell’abilitazione. Ricordo ancora le facce che hanno fatto i miei colleghi europei quando ho illustrato loro la struttura formativa Italiana.
Con Esta (Federazione Europea dei trasporti eccezionali e delle gru mobili, NdR) che raggruppa tutte le associazioni della nostra categoria in Europa, stiamo implementando anche in Italia il progetto ECOL. Si tratta della Licenza Europea dell’operatore delle gru mobili (European Crane Operator Licence) dove è previsto un piano di formazione che parte da 400 ore ed è indirizzato a tutti gli operatori che hanno necessità di andare a lavorare all’estero. Con questa licenza non sarà più necessario che l’operatore debba eseguire i corsi richiesti in ogni stato europeo dove andrà ad operare. È indice indicativo l’ammontare delle ore di formazione per capire che le nostre 22 ore sono davvero ridicole.
Nei prossimi mesi, se vorrete, vi parlerò di ECOL nello specifico.

Il ruolo di una donna a “capo” dell’Associazione

Questa domanda mi fa davvero pensare a ciò che ho fatto in questi miei 3 anni di primo mandato ma soprattutto mi fa pensare a ciò che non ho fatto e si potrebbe ancora fare… Diciamo che il ruolo di una donna a “capo” di una qualsiasi cosa è sempre, da una parte, una soddisfazione personale e, dall’altra parte, una grandissima sfida.
Io sono fiera di essere Presidente di questa magnifica Associazione e ringrazio ancor oggi chi ha voluto che io prendessi il suo posto e sto parlando del nostro past President, il dott. Sergio Pontalto.
Essere Presidente di una Associazione che rappresenta il mondo del sollevamento, della movimentazione di tutto ciò che è “immenso” e “pesante”, e quindi, di un mondo prettamente maschile per eccellenza, è davvero un grandissimo pregio. Non è un ruolo facile proprio perché purtroppo si legge ancor’oggi negli occhi di qualche “maschietto” il dubbio delle nostre competenze. Purtroppo per loro con me non trovano terreno fertile perché spesso mi accorgo che nella mia materia fanno difficoltà a tenere testa (fa l’occhiolino!).
Ho avuto un buon insegnamento in famiglia…. Mi è stato insegnato che prima di gestire bisogna sapere fare e quindi ho fatto tutta la gavetta in questo mondo… ho iniziato dal pulire le cabine delle autogrù per arrivare ad operare con le stesse e quindi spesso porto delle esperienze personali per far capire che anche se donna sono capace. (sorride!)
Non è facile per noi donne far conciliare tutto ciò che ci gravita attorno e mi riferisco non solo al lavoro ma anche alla famiglia e ai figli, ma quando tutto gira e lo facciamo girare bene allora le soddisfazioni arrivano e ripagano di tutti gli sforzi e le nottate in bianco che un Presidente è chiamato a sopportare.

Un auspicio per i prossimi 12 mesi…

I prossimi 12 mesi li vedo davvero duri ed intensi. Purtroppo, dopo il crollo del ponte di Lecco erano già nati molti problemi per la circolazione dei nostri mezzi sulle strade italiane ma, dopo il tragico 14 agosto con quanto accaduto a Genova la situazione è crollata in tutti i sensi.
Stiamo collaborando con vari Enti affinché si faccia chiarezza sulle caratteristiche delle gru mobili ma soprattutto collaboriamo per trovare soluzioni fattibili affinché i nostri associati possano circolare con i loro veicoli in completa regola. Purtroppo, la mancata manutenzione dei manufatti è cosa assodata ma credo fermamente che con le polemiche ed il pugno di ferro non si ottenga nulla. Dobbiamo trovare soluzioni alternative per permettere alle nostre aziende di continuare a lavorare e quindi di noleggiare i propri mezzi. Spesso, purtroppo, troviamo dei muri di gomma con dirigenti che non trovano ragione e chiudono le porte senza neppure provare a collaborare. In questi casi le azioni forte sono dovute perché capiamo che non è più un problema reale delle infrastrutture bensì del funzionario stesso che non vuole prendersi alcuna responsabilità. Siamo passati da ogni tipo di difficoltà e, ripeto, sarà sempre peggio se non riusciamo a trovare delle soluzioni anche solo temporanee.
Spero vivamente che questo nuovo Governo possa in qualche modo cambiare le varie dinamiche ma soprattutto riesca ad uniformare e regolamentare in modo costruttivo questo nostro settore. La nostra Associazione è e sarà sempre a disposizione.
Nell’ottobre del prossimo anno abbiamo anche un grande evento in programma e la macchina organizzatrice è già partita: ANNA ha invitato la Federazione Europea ESTA per il meeting autunnale dove vedremo tutti i massimi Presidenti, Imprenditori e Industriali del nostro settore seduti ai tavoli di lavoro e sono davvero felice che Esta abbia accettato il nostro invito perché potremo in quella occasione parlare con le Istituzioni e confrontarci fra di noi.

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