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15 aprile 2020

Interventi e commenti

Eventi e coronavirus: una nuova organizzazione, una nuova visione, una nuova progettazione della safety

Occorre un modello organizzativo nuovo, un sistema che miri a proteggere la salute delle persone come requisito primario per poter fare qualsiasi cosa

Eventi e coronavirus: una nuova organizzazione, una nuova visione, una nuova progettazione della safety

Occorre un modello organizzativo nuovo, un sistema che miri a proteggere la salute delle persone come requisito primario per poter fare qualsiasi cosa. Il nuovo paradigma è la salute dell'individuo al centro. Una riflessione a cura di Elena Canaparo, Lara Calanni Pileri, Stefano Farina*

Negli ultimi anni il mondo delle fiere e degli eventi per il pubblico spettacolo ha subito una serie di trasformazioni, un insieme di regole già esistenti, ma in molti casi e per molto tempo disattese, unite all’emanazione di circolari e linee guida provenienti non solo da fonti istituzionali nazionali, ma anche emanate a livello locale, ha portato ad un appesantimento burocratico nell'organizzazione e gestione di questo particolare settore.

Più volte chi scrive ha evidenziato come nel tempo si è assistito ad una estesa ed indifferenziata richiesta di applicazione di tutte le normative, anche quanto non risultava essere necessario, una sorta di autotutela dei soggetti che dovevano concedere le autorizzazioni o una notevole lacuna da parte di molti.

Abbiamo sempre parlato di “Security & Safety negli eventi”, ora si deve introdurre e lavorare anche su un nuovo aspetto perciò parliamo di “Security, Safety and Health negli eventi”.

Vogliamo però fare un passo indietro e considerare il valore che gli eventi hanno nel tessuto sociale dei nostri paesi e città.

Da secoli vi sono eventi che vengono ripetuti annualmente e che vedono la presenza di centinaia o migliaia di persone (pensiamo alle feste patronali, alle sagre paesane, ad eventi legati alle stagioni od a specifiche date di calendario), altre volte vi sono eventi che sono un modo di aggregare gli abitanti o intrattenere i turisti.

Ed allora? Allora dobbiamo partire dai requisiti che dovranno essere introdotti nella progettazione, organizzazione e gestione degli eventi. Nella necessità di un miglior controllo delle presenze, delle distanze da tenere e delle modalità attuative di tutto ciò, della necessità già più volte espressa in passato, di una reale sburocratizzazione che permetta agli organizzatori di poter pensare ad un evento senza la necessità di impiegare giorni a presentare documenti (molte volte ripetuti uguali in più uffici o richiesti per un presunto obbligo non motivato da alcuna norma o regolamento).

Quindi in base al protocollo esistente e a quelli specifici che seguiranno, abbiamo iniziato a lavorare su un possibile strumento per l’adeguamento delle regole.

Di seguito alcuni spunti che possono aiutare una riflessione su questo tema e che vogliamo condividere con voi.

Memori di quanto sta accadendo ora dovremo pensare a come:

  • Gestire l’accesso ai luoghi dell’evento (sia esso in piazza, sia esso all’interno di strutture teatrali o similari), partendo dalla misurazione della temperatura ed a tutti i problemi che ciò potrà comportare,
  • Gestire le distanze all’interno delle strutture (forse più facile in strutture con sedute fisse, da valutare negli spazi aperti),
  • Gestire la pulizia ed igienizzazione dei servizi igienici e magari in alcuni casi contingentarne l’accesso,
  • Gestire la pulizia ed igienizzazione di tutte le superfici a contatto con le persone (pensiamo al corrimano, alle transenne, …),
  • Gestire la pulizia ed igienizzazione di impianti ai fini della tutela degli operatori,
  • Predisporre procedure di sanificazione periodica (giornalmente, dopo ogni evento per quelli ripetuti, ecc. ecc.),
  • Gestire i turni di chi lavora negli allestimenti e negli smontaggi,
  • Gestire i rifiuti
  • Prevedere più tempo fra un evento e l’altro,
  • Aggiornare le conoscenze e competenze dei professionisti del settore,
  • Utilizzare DPI idonei,
  • Pensare a dispositivi di distanziamento sociale.

Certamente non sarà più come prima e di questo tutti ne siamo consapevoli, forse sarà meglio, sicuramente sarà differente.

Naturalmente tutto ciò sarà possibile se tutti noi e tutti i partecipanti agli eventi rispetteranno quelle che saranno le regole stabilite per questo ambito, regole che dovranno essere chiare, pubblicizzate, presentate all’inizio dell’evento e ripetute nel corso dello stesso.

Per contro non sarà certamente corretto considerare gli organizzatori come responsabili della violazi

one alle regole dovuta al comportamento volontario di uno o più partecipanti.

Ci saranno modalità e fruizioni diverse e diverso modo di vivere le esperienze: per questo, ci impegneremo per approntare delle nuove modalità organizzative degli stessi e, al fianco e con il supporto degli operatori del settore, rilanciare questo importante settore economico e culturale del nostro paese.

 

* Elena Canaparo: progettista di eventi, socio AiFOS
Lara Calanni Pileri: progettista eventi, responsabile gruppo di progetto AiFOS
Stefano Farina: progettista e responsabile eventi, consigliere nazionale AiFOS

 

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