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24 gennaio 2022

Interventi e commenti

Formazione a distanza: alternativa di ripiego o formazione efficace?

L'esperienza di Daniela Bonafede, socio fondatore dell’Associazione Laureati Ottica e Optometria (ALOeO) per la quale ricopre la carica di Consigliere nel Direttivo e coordinatore del Comitato Scientifico

Formazione a distanza: alternativa di ripiego o formazione efficace?

‘L’insegnamento non è solo un freddo passaggio di informazioni, ma è una relazione tra due esseri umani, in cui uno è assetato di conoscenza e l’altro è votato a trasmettere tutto il proprio sapere, umano ed intellettuale’.

Rudolf Steiner (filosofo austriaco, 1861-1925)

 

Analisi tratta da una storia vera.

fad-efficace.jpgIl ruolo di responsabile della formazione ECM per la mia associazione mi ha portato, qualche mese fa, a dover valutare se organizzare il tanto agognato corso di ‘SICUREZZA SUL LAVORO’ con l’associazione AIFOS (rincorso per mesi a causa di infiniti imprevisti), proprio nel periodo in cui erano sconsigliati gli eventi in presenza come conseguenza della pandemia. Unica possibilità attuabile, un corso di formazione a distanza.

Si lavora in collaborazione con AiFOS per realizzare un corso specifico per la nostra professione, con l’obiettivo di migliorare le nostre competenze di esperti della visione ed ergonomia visiva e renderle spendibili in questo ambito e che, nel contempo, rispetti i criteri richiesti per l’accreditamento presso AGENAS per l’acquisizione dei crediti ECM. Nel programma definitivo inviato con la microprogettazione, mi balza agli occhi un dato: 6 ore di lezione online su piattaforma per 5 lunedì consecutivi. PANICO!

Nel periodo di lockdown tutti abbiamo utilizzato la FAD per la formazione e per gli aggiornamenti professionali, Ognuno di noi ne ha approfittato per approfondire argomenti che erano lì, accantonati, in attesa di trovare il momento giusto, ma il più delle volte lo abbiamo fatto utilizzando programmazioni comode, adatte ai nostri bisogni, ai nostri tempo, spesso scelte ad hoc. A volte seguire un corso di 2 o 3 ore ci ha portato ad avere occhi che gridavano pietà, cervello che chiedeva aiuto, orecchie che ormai ascoltavano tutto meno che il relatore e un immenso bisogno di CAFFÈ …inteso come LIBERTÀ!

Ho pensato “ 6 ore di corso…da suicidio!!!”, sapendo inoltre che buona parte degli argomenti da trattare erano per noi nuovi. Vabbè, confrontandoci nel direttivo…riflettendo…considerando… in fondo ci piacciono le sfide (la nostra è un’associazione di ‘coraggiosi’) e…OK, facciamolo!!!

Così abbiamo conosciuto la prima docente, Adele De Prisco.

Che dire...ci ha coinvolto facendoci scoprire l'arte di 'COMUNICARE' con gli altri (ma forse, ancor prima, con noi stessi). Abbiamo compreso che spesso siamo noi a non saper comunicare, ci aspettiamo da altri cose che noi non abbiamo saputo chiedere… (e sì, il problema spesso non sono gli altri…siamo noi). Abbiamo compreso che a volte pretendiamo che gli altri sappiano comprendere, elaborare e realizzare ciò che gli è stato impartito senza renderci conto che l’organizzazione formativa proposta potrebbe mancare di criterio, di sistema e di obiettivi analizzati e strutturati. SAPERE, SAPER FARE, SAPER ESSERE, …ESSERE CONSAPEVOLI non sono solo delle fasi della progettazione che interviene sulle quattro aree dell’apprendimento…sono molto di più per il formatore…per me, soprattutto l’ultima.

Sono l’aver compreso quanto sia importante ascoltare, capire le esigenze e i bisogni, progettare e costruire insieme un percorso, motivare, coinvolgere, comunicare con gentilezza, disponibilità, ironia, simpatia… Divertirsi lavorando… impiegando la propria intelligenza emotiva che chi vuol fare il formatore deve necessariamente avere (innata o costruita sul campo).

Lucio Fattori, il nostro secondo docente, ha saputo ritagliare tra le tante informazioni, degli interessantissimi spazi in cui il confronto tra la teoria (avevamo a disposizione un ottimo maestro) e la pratica (scaturita dalla nostra conoscenza ed esperienza di ergonomia visiva), ha reso la lezione molto costruttiva, ricca di spunti su cui lavorare per migliorare gli aspetti valutativi sulla sicurezza visiva e la prevenzione. Insegnamenti basati su nozioni tecniche che accendono nei discenti le lampadine ‘IDEA’ su cosa si vuole sperimentare; un circuito di progettazioni e collegamenti neuronali in fermento. Un aspetto che come gruppo professionale svilupperemo con attenzione e metteremo a disposizione della sicurezza e benessere visivo.

Quello che ho imparato anche attraverso uno schermo del PC è che non bisogna mai fermarsi agli stereotipi che ognuno di noi si è creato nella sua testa, spesso la realtà è ben diversa! e le sorprese sono dietro l’angolo…o dietro uno schermo in questo caso.

Quando hai dei buoni maestri, e in questo caso degli ottimi formatori, il sapere, l’empatia, la motivazione e la loro Intelligenza Emotiva attraversa ogni singolo pixel del monitor per arrivare nella tua testa, per scatenare le tue emozioni, per far mettere in discussione ogni tuo singolo comportamento di comunicazione, di apprendimento, di relazione…e gli insegnamenti faranno parte di te, ti torneranno in mente ogni volta che se ne presenterà l’occasione e dovrai trasmettere il tuo sapere.

È stato un bellissimo percorso di crescita, personale e professionale di un “gruppo”, sotto la guida di due docenti bravissimi e preparati, che ci hanno dimostrato come si può imparare a 'essere' mettendosi in gioco in prima persona. Dove il tempo non ha più senso e fugge senza che tu te ne accorga, perché la curiosità, la voglia di imparare, di condividere senza vergogna o remore, ha preso il sopravvento. 30 ore ricche di tantissimo, che ci hanno aiutato a diventare, ma anche ad “essere”, consapevolmente, durante le quali abbiamo imparato divertendoci.

Ah,si, ho dimenticato di rispondere alla domanda iniziale “FAD: ALTERNATIVA DI RIPIEGO O FORMAZIONE EFFICACE?”

Per quella che è la mia esperienza devo dire che dipende dai corsi che si seguono. A volte la formazione a distanza è davvero un ripiego e purtroppo si perde tanto dalla mancanza dell’essere in presenza perché non tutti i bravissimi relatori o docenti hanno la capacità di modificare il loro modo di insegnare e adeguarlo alle nuove circostanze. Coinvolgere una platea attraverso un monitor non è da tutti.

Ma quando trovi un docente, un formatore che riesce a catturare l’attenzione, interagire e coinvolgerti come se fossi in aula, ti rende protagonista della formazione e con il suo carisma riesce a scatenare in te la voglia di trasformare quella che sei nella personalizzazione degli insegnamenti appena appresi, tirando fuori dalle risorse personali che forse non sapevi neanche di avere, acquisendo la consapevolezza di cosa e come vuoi essere nei vari ruoli, beh…la formazione è EFFICACE (e come se lo è), e il monitor ha solo il limite di non permetterti di assaporare insieme un caffè a meno di un metro di distanza o un forte abbraccio.

È comunque vero che se la domanda fosse stata RESIDENZIALE VS FAD, non ci sarebbe stata storia.

Sono certa che questo corso frequentato in presenza sarebbe stato ancora più bello. Ci sarebbe stato un valore aggiunto che ovviamente è impagabile ma che di certo non avrebbe variato la validità del corso o l’impegno dei relatori poiché l’efficacia di apprendimento non varia con la tipologia di erogazione della formazione. Aumenta di certo il divertimento che un gruppo crea e vive, il piacere di condivisione, confidenza, sintonia e chimica che si crea nei rapporti diretti.

Ma questa è un'altra storia...

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