27 febbraio 2024
Interventi e commenti
Ho fatto un sogno
Cantieri e preposti, a volte è bello sognare. A cura di Stefano Farina
Ho fatto un sogno,
ho sognato che ero coordinatore della sicurezza di un cantiere e durante i sopralluoghi c’era il preposto dell’impresa affidataria che, senza costrizione alcuna,
- vigilava sui propri colleghi e sui lavoratori delle imprese in subappalto verificando che utilizzassero i dpi necessari a tutelare la loro salute e sicurezza;
- programmava con almeno un paio di settimane di anticipo le lavorazioni che dovevano essere eseguite, e per quelle dove aveva dubbi relativi all’organizzazione ed alla gestione dei lavori lo evidenziava subito, cercando di capire assieme a me ed al suo referente aziendale di cantiere cosa dovesse effettivamente fare, sia in base ai documenti della sicurezza ed alle procedure previste, ma anche nel dettaglio (sì, nel sogno il cantiere era molto complicato);
- segnalava immediatamente eventuali criticità tra il cantiere e l’ambiente circostante (ambiente difficile e che vedeva la presenza di tanti altri soggetti che nulla avevano a che fare con il cantiere, ma che in qualche modo potevano influire sull’andamento del cantiere stesso e viceversa) e in attesa che venissero risolte, interrompeva temporaneamente l'attività;
- all’accesso in cantiere di nuovi lavoratori forniva le necessarie indicazioni di sicurezza dando informazioni sui rischi presenti e sulle disposizioni aziendali che i lavoratori dovevano conoscere e poi durante l’attività se un lavoratore aveva un comportamento sbagliato interveniva e gli rispiegava perché non andava bene quanto veniva fatto.
Ho fatto un sogno,
ho sognato che, nonostante il cantiere avesse tutti i requisiti di “cantiere con numerose e varie difficoltà”, la presenza di quel preposto era una certezza, un faro che con la sua luce illuminava i naviganti (lavoratori e non solo) verso la meta.
Ho fatto un sogno,
ho sognato
- che ogni fase di lavoro veniva eseguita come era stata pianificata preventivamente;
- che, quando qualcosa non poteva essere eseguita come concordato e pianificato, il preposto telefonava al suo referente aziendale (usiamo il termine “al suo superiore”) o direttamente a me (secondo le indicazioni aziendali) chiedendo come poteva/doveva procedere;
- che prima di attivare delle nuove fasi/sottofasi di lavoro, attendeva l’ok da parte del suo superiore o da parte mia (in base alle varie responsabilità e competenze);
- che teneva monitorati gli impianti presenti in cantiere per vedere (e prevenire) eventuali criticità che avrebbero compromesso la salute e sicurezza dei lavoratori e di quelli che potremmo definire “stakeholder”, e in quel cantiere del sogno gli stakeholder erano veramente tanti, tanti, tanti e con le caratteristiche più differenti e critiche che uno possa immaginare.
Ho fatto un sogno,
ho sognato che in quel cantiere c’erano vari e tanti problemi, ma che
- la consapevolezza di quel preposto rispetto al proprio ruolo era incredibile e reale;
- l’attività di quel preposto aveva un valore immenso per quel cantiere;
- la presenza di quel preposto, mi permetteva di essere più tranquillo.
Ho fatto un sogno,
e poi mi sono svegliato. Anzi no ero già sveglio e tutto quanto stava avvenendo è avvenuto davvero. Era reale ed il preposto non era immaginario, ma esisteva. Esisteva davvero!
Grazie a Samih ed a tutti quei preposti che ogni giorno esercitano il proprio ruolo in modo concreto e reale e che non sempre ringraziamo od ai quali non sempre vengono riconosciuti i loro meriti nella gestione dei cantieri.