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25 marzo 2019

Interventi e commenti

Il PES ha le competenze per eseguire un lavoro elettrico in luogo ATEX?

Alcune riflessioni e la risposta al quesito a cura di Felice Bonvini (www.felicebonvini.it)

Il PES ha le competenze per eseguire un lavoro elettrico in luogo ATEX?

Lo scopo di questo approfondimento è capire se basta il conferimento dal datore di lavoro per essere PES (persona esperta) o PAV (persona avvertita) secondo la Norma CEI 11-27 4° (lavori elettrici), per eseguire lavori elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione, che per comodità chiameremo luoghi Atex.

La domanda che spesso rivolgo agli RSPP è questa: “il vostro PES ha le conoscenze pratiche e teoriche per svolgere in sicurezza un lavoro elettrico in un luogo Atex?” Normalmente la risposta è quella di aver fatto frequentare a questi, corsi su l'evoluzione della norma CEI 11-27, sottolineandomi l'aggiornamento eseguito dalla terza alla quarta edizione.

Vediamo di analizzare ora questo aspetto, perché è un passaggio molto importante per un RSPP. Iniziamo con gli argomenti trattati dalla norma CEI 11-27 4^ ed. e chi sono il PES e il PAV.

La norma CEI 11-27 4^ ed. descrive il lavoro elettrico e stabilisce chi può svolgere questa attività.
Per lavoro elettrico la norma intende “un intervento su impianti o apparecchi con accesso alle parti attive (sotto tensione o fuori tensione) nell'ambito del quale, se non si adottano misure di sicurezza, si è in presenza di un rischio elettrico”; chi può svolgere tale intervento ed identifica le caratteristiche che devono avere questi lavoratori. Le caratteristiche che definiscono le figure di PES e PAV, sono principalmente quelle di lavoratori qualificati (per qualificati non si intende che debbano avere un “patentino” in quanto ad oggi in Italia non è richiesta questa ufficialità della qualifica. Il Dlgs 81\08 impone che i lavoratori addetti ai lavori elettrici, siano conferiti dal datore di lavoro in base alle loro capacità tecniche e teoriche documentabili, secondo i principi della norma CEI 11-27.

In base a quanto sopra, viene definita PES (persona esperta) chi ha un'adeguata istruzione in merito all'impiantistica e alla normativa elettrica ed un'esperienza di lavoro documentabile e che sia persona equilibrata e precisa con capacità di valutare i rischi connessi al lavoro elettrico. Deve essere in grado di attuare le idonee misure di protezione e pronta ad affrontare imprevisti e capace di organizzare ed eseguire anche in autonomia lavori elettrici fuori tensione e/o in prossimità. Deve saper coordinare un lavoro elettrico e istruire un PAV, persona avvertita (persona con meno esperienze del PES).

La qualifica di PES, viene conferita dal datore di lavoro sia per lavori elettrici sotto tensione (e non è il PEI come spesso viene definita “Persona Idonea”, in quanto la norma non lo cita ma un PES con conferimento al lavoro in tensione con esperienza e formazione in merito documentabile) o fuori tensione.

Lasciamo ora tutto il resto della Norma Tecnica CEI 11-27 4° ed. a chi vuole approfondire il suo contenuto e ci soffermiamo al quesito iniziale prendendo in considerazione il tipico PES conferito al lavoro elettrico, fuori tensione e in prossimità che generalmente opera in quasi tutte le aziende.

In base all'articolo 37 del D.lgs 81/08 il datore di lavoro assicura che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia di salute e sicurezza con particolare riferimento a concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione e rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di prevenzione e protezione caratteristici del settore o comparto di appartenenza dell’azienda.
Si deduce quindi che il PES deve essere formato in merito alla sua mansione di tutte quelle informazioni teoriche e pratiche in ambito di sicurezza caratteristiche “del settore o comparto di appartenenza dell’azienda” e se l'azienda è un luogo Atex, tali formazioni devono essere a lui assicurate e quindi la Norma Tecnica CEI 11-27 non è sufficiente.

Se un PES ad esempio ha mansioni di manutenzione, interventi etc. sugli impianti elettrici situati in luoghi Atex, dove il pericolo può essere costituito da gas infiammabili, vapori, nebbie, polveri, fibre o residui volatili, è la norma CEI EN 60079-17 che stabilisce quali requisiti formativi teorici e pratici questi debba avere. Infatti la norma riporta le conoscenze operative e teoriche che deve avere il responsabile di verifica e di manutenzione per gli impianti Atex, includendo le conoscenze teoriche fondamentali che riguardano il campo del rischio elettrico Atex e la conoscenza della tipologia delle apparecchiature; sapere leggere una classificazione delle aree, valutare e definire la frequenza delle verifiche e il ciclo periodico manutentivo. Quindi il PES in ambito Atex ha un gran lavoro da svolgere e responsabilità.

Il datore di lavoro e l'RSPP (sinergia tra datore di lavoro e RSPP) devono dapprima individuare la giusta persona per affidare questo incarico e assicurare a lui (datore di lavoro), formazione Atex in correlazione al comparto di appartenenza dell’azienda (37 del D.lgs 81/08).

Quindi a questo punto possiamo rispondere al quesito iniziale: ”il vostro PES ha le conoscenze pratiche e teoriche per svolgere in sicurezza un lavoro elettrico in un luogo Atex?” Se il PES oltre alla formazione della norma CEI 11-27 4° ed. (rischio da lavoro elettrico) ha anche la formazione imposta dalla EN 60079-17, la risposta è sì ma convolato da un'assicurata formazione continua e approfondita in ambito Atex, in quanto gli argomenti sono molti e complessi e tante le norme da conoscere. Nella realtà poi un bravo RSPP affianca sempre al PES un consulente esperto Atex (affiancamento).

L'RSPP ha il compito di avviare questa formazione, anche perché essendo lui la persona che normalmente autorizza un lavoro elettrico, si assumerebbe una negligenza se si comportasse diversamente. Una negligenza pesante perché tradotta in semplici concetti, autorizzerebbe un PES non formato ad eseguire interventi manutentivi o verifiche o controlli su impianti Atex, un lavoratore senza conoscenza dei specifici pericoli che a fronte di errate scelte tecniche o comportamenti sbagliati, potrebbero causare l'esplosione.

Infatti sul foglio di autorizzazione di un lavoro elettrico, l'RSPP riporta la zona pericolosa che coinvolge il lavoro da svolgere e in questa zona bisognerà agire secondo l'esatto dettato legislativo e normativo Atex. Il PES deve avere conoscenza dei rischi inerenti a questa zona pericolosa, eseguire le esatte manovre preventive prima di intervenire, usare idonee attrezzature e strumenti ed interagire con gli impianti, tenendo conto dei rischi prevedibili che si potrebbero manifestarsi durante il lavoro. Se l'intervento su una macchina o su parte di questa non si può isolare ai fini dell'emissione in ambiente o innesco, il rischio aumenta e quindi la preparazione tecnica e il livello pratico e teorico devono avere molta consistenza preventiva. Questo vale anche per interventi dentro le apparecchiature o luoghi ristretti che come sappiamo sono tipici casi di incidenti.

Interventi a boccaporto aperto di un agitatore, dissolutore, durante la sostituzione di un motore, in prossimità di un collettore di abbattimento, nelle zone sottostanti la pavimentazione per gas pesanti o zone in sacca a soffitto per sostanze con densità leggera. La borsa degli attrezzi deve essere composta da attrezzi antiscintilla, giusto isolamento per cacciaviti e pinze, contenere collegamenti temporanei di terra, un adeguato esplosimetro, idonei DPI e tutto quanto viene scritto sul DVR e foglio di autorizzazione lavoro.

In caso di incidente la prima cosa che viene richiesta dall'Autorità competente, è il foglio di autorizzazione al lavoro. Visto che stiamo parlando di un lavoro elettrico, su questo devono essere riportate tutte quelle informazioni, prescrizioni tecniche ed organizzative per tale lavoro e il PES deve conoscerle per poter lavorare in sicurezza. Nel caso questa autorizzazione fosse incompleta o dubbia o non specifica al caso, si entra nel campo di una negligenza sanzionabile che sarebbe il male minore a fronte di un esplosione avvenuta a causa di questa.

Alla fine, chi mette mano ai lavori elettrici è il PES o un PAV coadiuvato dal PES, e siccome l'innesco elettrico è sempre efficace su una concentrazione gas o/e dust entro il LEL e UEL (limite inferiore e superiore di esplodibilità) quindi tutto di guadagnato se questi sono è ben preparato.

Dobbiamo metterci in testa che siamo noi molte volte a introdurre in aree Atex le negatività che causano l'esplosione se vi è stata una buona progettazione. Le tipiche situazioni negative di un PES non preparato per i luoghi Atex sono:

  • l'errata scelta di prodotto Atex: non compatibile al luogo;
  • l'errata conoscenza dei tipici di installazione: errata posa delle condutture e loro accessori etc.;
  • operare con attrezzature non idonee: formazione probabile d'innesco efficace;
  • usare mezzi fissi, mobili o trasportabili non idonei: formazione probabile d'innesco efficace;
  • strumentazione di misura non idonea: errata scelta strumentale;
  • il non coordinamento delle protezioni elettriche: lenta combustione e formazione probabile d'innesco efficace;
  • le non appropriate performance Atex dei sistemi di protezione e regolazione:errata scelta strumentale;
  • l'errata scelta della componentistica: errata manutenzione delle apparecchiature e/o sistemi di controllo e regolazione;
  • la non conoscenza dei vari sistemi di protezione, prevenzione e l'interconnessione degli stessi: errata scelta di prodotto, performance e protocolli segnali;
  • modificare le sicurezze progettuali; omissione delle sicurezza;
  • l'uso improprio di selettori senza blocco chiave (e relativo registro chiave di sblocco) per il passaggio dal funzionamento automatico a quello manuale: dare ampio spazio all'errore umano.

La corretta formazione quindi permette al PES di ridurre il gradiente di rischio elettrico Atex e aumentare il livello di sinergia con il suo RSSP, elevando la loro efficacia al rimedio delle potenziali negatività e più efficace diventerà, se questi svolgeranno formazione per affiancamento direttamente in campo, sul proprio processo, macchine come citato dall'art. 37 del D.Lgs 81/08, formazione “del settore o comparto di appartenenza dell’azienda”

La formazione sola allo screen in aula non basta. In aula, alla lavagna non si riesce a dimostrare quanto vibra un motore, qual'è la sua temperature di funzionamento normale o se è già in temperatura disfunzionale e neanche se il serraggio dinamometrico di una costruzione Exd (a prova di esplosione) rispecchia il manuale d'uso, oppure se il loop di una barriera a sicurezza intrinseca (Exì) è corretto e se la taratura di uno strumento ha la giusta stringa CE ATEX. Non è possibile capire se l'asse di un agitatore è rimasto nelle condizioni progettuali oppure no, se un sistema avvisatore rispetta le regole delle norme di competenza. Non si possono dimostrare come si esegue una verifica a vista, ravvicinata o dettagliata e con quali strumenti misurare il potenziale di carica elettrostatica o il potere disperdente di una pavimentazione per verificare la compatibilità della dissipazione delle cariche elettrostatiche. E' necessaria e fondamentale una formazione pratica che evidenzi la realtà del luogo Atex.

Detto ciò possiamo concludere che l'RSPP ha l'onesto dovere e spesse volte l'acceso confronto per il convincimento del datore di lavoro, che comunque dovrebbe assicurare l'idonea formazione ai suoi lavoratori, di instradare e invogliare il suo PES nel modo più adeguato alla sua azienda in Atex, partendo sì dalla Norma CEI 11-27 ma da subito far svolgere formazione CEI EN 60079-17 per quanto riguardano le manutenzioni, controlli e verifiche e poi, in base alle tipologie impiantistiche aziendali, approfondire tramite corsi personalizzati, guardando al futuro e alla nuove tecnologie, cioè stare al passo con evoluzione tecnologica e normativa.

In questo modo, l'RSPP avrà un buon collaboratore della “parte elettrica” affidabile e capace e la formazione diventa investimento aziendale.

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