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Intervento di Rita Somma, consulente H&S, sociologa del lavoro, consigliere nazionale AiFOS, e Gianmario Trezzi, ingegnere, libero professionista, docente formatore in sicurezza, elettrotecnica ed antincendio, iscritto nell'elenco dei CTU del tribunale di Como
La riflessione inquadra le qualifiche di PES e PAV, che sono ancora poco note, ma che, al di là del titolo, si fondano su requisiti personali e assunzioni formative imprescindibili per affrontare situazioni con presenza di rischio elettrico. Perché in molte occasioni un fabbro o un operaio edile deve essere almeno PAV? Dalla sostituzione di una semplice lampadina fino a comprendere i lavori in tensione, per ognuno viene richiesta la giusta qualifica, in un più ampio processo di qualificazione che porti al centro il soggetto lavoratore.
L’energia elettrica è presente praticamente in ogni ambiente di lavoro e di vita quotidiana. All’impiego o alla semplice presenza di energia elettrica può essere associato un rischio elettrico che include tutte quelle operazioni ed attività di lavoro non solo su impianti elettrici, ma anche attività non elettriche connesse e vicine agli stessi impianti. Sono compresi innumerevoli situazioni, ad esempio i lavori edili eseguiti in vicinanza di impianti elettrici non adeguatamente protetti, o i lavori di potatura in adiacenza di elettrodotti (vedi D. Lgs. 81/2008).
Per impianti che espongono a rischio elettrico si intendono quelli eserciti a qualunque tensione (dalla Bassissima all’Alta tensione) – fissi, mobili, permanenti o provvisori – e destinati a qualsiasi utilizzo. La discriminante rimane la presenza del rischio elettrico, ovvero il rischio di infortunio dovuto ad un probabile arco elettrico o folgorazione da parte di una persona, indipendentemente dalla natura del lavoro stesso. Stiamo parlando di una popolazione di lavoratori potenzialmente esposti a tale rischio molto ampia: non solo gli elettricisti quindi ma anche ascensoristi, caldaisti, manutentori, operatori di macchinari e chiunque esegua delle operazioni in presenza di rischio elettrico. La diffusione dell’uso di energia elettrica è tanto capillare che è difficile pensare ad ambienti completamente esenti da tale rischio.
Eppure questo risulta un rischio spesso sottovalutato, che può causare incidenti per lo più letali o infortuni gravi anche a distanza dall’impianto elettrico o dall’apparecchio elettro-alimentato. Un rischio che non fa sconti, può lasciare letteralmente senza fiato, improvvisamente esanimi, senza dare scampo al malcapitato ma anche politically correct, colpisce tutti: dai lavoratori inesperti a quelli particolarmente esperti. L’analisi dei dati infortunistici ci dice che l’esperienza non sempre insegna, spesso i più esperti osano di più, bypassando le norme di prudenza e le misure di prevenzione e protezione. È importante non solo conoscere il rischio ma anche averne consapevolezza. Spesso gli incidenti sono proprio il frutto di errori grossolani o derivanti dalla mancata conoscenza delle buone prassi e delle regole di sicurezza, che dovrebbero essere la guida dei comportamenti sia nella vita quotidiana che nella vita lavorativa. L’individuazione e la valutazione del rischio sono come sempre fondamentali ed obbligatori in ambito lavorativo (vedi documenti di valutazione del rischio elettrico), così come il rispetto delle specifiche prescrizioni di sicurezza e l’applicazione di procedure di lavoro e di esercizio, in attuazione in particolare al Capo III del Titolo III del D. Lgs. 81/2008 e della norma tecnica di riferimento CEI 11-27 (ultima ed. 09-2021).
Uno dei capisaldi della norma CEI 11-27 viene considerato nel presente contributo: la necessaria qualificazione del personale che esegue un qualsiasi intervento, con particolare riferimento ai profili professionali di PES e di PAV, definiti proprio dalla norma citata, e quello di Idoneità ai lavori in tensione. Norma tecnica che mette al centro il processo di scelta, formazione e valutazione del personale impiegato nella gestione del rischio elettrico, che impatta prepotentemente sul livello di sicurezza. Non solo datori di lavoro ma anche consulenti e tecnici della sicurezza devono avere ben chiaro la funzione di questi acronimi scioglilingua che, al di là del titolo, si fondano su requisiti personali ed assunzioni formative imprescindibili per l’impiego in presenza di rischio elettrico.
Non dimentichiamo che se, in ambito lavorativo, eseguiamo un lavoro qualsiasi, ad esempio anche solo parcheggiare un mezzo sotto un elettrodotto (operazione assolutamente non elettrica), spesso viene richiesta la qualifica di PES o PAV per operare appunto in presenza di rischio elettrico. Anche per un’attività che può sembrare banale e senza rischi, come la semplice sostituzione di lampade in apparecchi illuminanti (tubi fluorescenti o di accessori estraibili), ci sono precise regole da rispettare. Per gli impianti a Bassa tensione tali sostituzioni fuori tensione possono essere eseguite da una Persona Comune (PEC) solo se l’apparecchiatura è conforme alle relative norme di prodotto e se la PEC è stata preventivamente istruita sul comportamento da tenere nell’esecuzione dell’intervento.
Dalla sostituzione di una lampadina ai lavori in tensione, ad ognuno quindi la giusta qualifica.
Tutte le persone che operano in presenza di rischio elettrico devono avere la qualifica di PES o PAV, una sorta di condizione di lasciapassare per operare in sicurezza. Una condizione per la quale ad una persona è riconosciuto il possesso di un insieme di qualità personali e professionali. Nei lavori fuori tensione e/o in prossimità, si possono utilizzare PEC sotto la responsabilità di almeno un PES attraverso la supervisione o, in casi particolari, sotto la sorveglianza di PES o PAV; negli altri casi, i lavori devono essere eseguito solo da PES o PAV: in particolare, tutti quelli sotto tensione per i quali è necessaria anche l’idoneità ad eseguirli.
Per la qualificazione il datore di lavoro deve valutare la complessità dell’attività lavorativa prima del suo inizio. Per valutare la competenza delle persone e qualificarle correttamente bisogna basarsi su:
Tipo di requisito | Specifica |
1) Istruzione / conoscenza * | Conoscenza dell'impiantistica elettrotecnica, della tipologia dell’impianto su cui si deve lavorare, della normativa di sicurezza, dei rischi e i pericoli connessi ai lavori elettrici, delle precauzioni che devono essere osservate e la capacità di riconoscere, in ogni momento, se è sicuro continuare il lavoro. |
2) Esperienza * | Esperienza pratica di lavoro elettrico, conoscenza delle situazioni caratterizzanti una o più tipologie di lavori elettrici e della maggior parte delle situazioni anche non ricorrenti nello svolgimento di tali lavori. |
3) Caratteristiche personali * | Equilibrio psicofisico, attenzione, precisione e ogni altra caratteristica che concorra a far ritenere affidabile il lavoratore. |
* l’operatore qualificato come PES deve possedere tutti e tre i requisiti suindicati in modo completo.
La norma CEI 11-27stabilisce dettagliatamente anche i requisiti formativi teorico-pratici, di addestramento e di aggiornamento minimi per la qualificazione, sia in termini di conoscenze teoriche che di capacità per l’operatività specifica. In ogni modo, la norma riporta espressamente che il percorso formativo deve condurre l’operatore a sviluppare una chiave d’interpretazione ampia, nell’ottica più generale di consapevolezza della cultura della sicurezza. Durata ed ampiezza dell’attività formativa devono essere definite in base a fattori soggettivi (preparazione scolastica, esperienza pregressa, attitudini, ecc.) ed in relazione all’attività da eseguire. Questo risulta un punto senz’altro focale della norma, la qualificazione deve tenere conto del background e della peculiarità delle caratteristiche personali e la formazione deve puntare sullo sviluppo della capacità della consapevolezza del lavoratore, in relazione alla complessità dei lavori che dovranno essere svolti. Il principio nodale sembra poter così delineare una bussola orientativa trasversale all’intero panorama della sicurezza. Il problema non è solo la quantità ma la qualità, in una progettazione che considera il soggetto ed il raggiungimento dei risultati prefissati. Come sempre un ruolo di primo piano è assegnato all’addestramento operativo, alla simulazione ed all’affiancamento.
La qualifica di PES o PAV, ed eventualmente l’attribuzione dell’idoneità ai lavori in tensione (definita di consuetudine PEI – Persone idonea a lavorare sotto tensione), non va dunque rilasciata a cuor leggero ma proprio in base all’istruzione, conoscenza ed esperienza e in relazione ai rischi. L'attestazione da parte del datore di lavoro, che non può essere generica, deve riportare obbligatoriamente per quali lavori l'operatore risulta qualificato. La formazione non è il punto di arrivo e la panacea di tutti i mali, ma il punto di partenza per operare in presenza di rischio elettrico. Il datore di lavoro deve guardare all’effettive condizioni di sicurezza della specifica attività, garantendo che il personale impegnato nell’esecuzione dell’attività sia informato sui rischi, ragionevolmente prevedibili, di non di immediata percezione, sulle specifiche prescrizioni di sicurezza, sulle relative regole e sulle procedure aziendali applicabili al lavoro. Tali istruzioni devono essere ripetute durante il corso del lavoro, quando esso si protrae a lungo o è complesso, garantendo una più ampia attività di supervisione ola sorveglianza.
Un lavoratore che non è da intendersi solo come destinatario passivo, deve essere sensibilizzato a svolgere un ruolo attivo sugli aspetti della sicurezza, essere dotato di competenze per partecipare alla costruzione delle condizioni di sicurezza e comprendere le istruzioni nonché possedere conoscenze tecniche ed esperienze atte a prevenire pericoli elettrici o infortuni per l’attività lavorativa richiesta.
Un ruolo importante rivestono anche i committenti che, nell’affidare lavori elettrici, anche in ottemperanza al D. Lgs 81/2008, devono richiedere che il personale sia in possesso dei requisiti necessari per l’esecuzione dei lavori. Nel caso di datori di lavoro e di lavoratori autonomi la qualifica di PES o PAV ed eventualmente l’Idoneità ai lavori in tensione, se richiesta dal committente dei lavori, può essere autocertificata dall’interessato.
Per garantire le condizioni di sicurezza ed ottemperare al dettato normativo in materia, i datori di lavoro devono provvedere a qualificare i lavoratori che operano in presenza di rischio elettrico, come richiesto dal D. Lgs. 81/2008. Tale qualificazione deve avvenire sulla scorta del possesso di un insieme di qualità personali e professionali dettagliati dalla norma CEI 11-27, che definisce i requisiti formativi teorico-pratici, di addestramento e di aggiornamento minimi per la qualificazione.
Non va dimenticato, però, che l’attribuzione delle qualifiche (PES, PAV ed idoneità) non esaurisce le responsabilità del datore di lavoro, che dovrà definire l’organizzazione, la valutazione dei rischi, le misure di prevenzione e protezione, anche attraverso la predisposizione di piani di lavoro, piani di intervento, etc.; il tutto per poter eseguire le varie attività in sicurezza, ma avremo modo di parlarne in un prossimo articolo.
Note:
• PES (Persona ESperta in ambito elettrico): Persona con istruzione, conoscenza ed esperienza tali da consentirle di analizzare i rischi e di evitare i pericoli che l’elettricità può creare (art. 3.2.5 CEI 11-27 ed. 09-2021).
• PAV (Persona AVvertita in ambito elettrico): Persona adeguatamente avvisata da persone esperte per metterla in grado di evitare i pericoli che l’elettricità può creare (art. 3.2.6 CEI 11-27 ed. 09-2021).
• PEC (PErsona Comune): Persona che non è esperta e non è avvertita (art. 3.2.7 CEI 11-27 ed. 09-2021).
• Idoneità ai lavori in tensione: persona PES o PAV con l’idoneità a lavorare sotto tensione.
Condizione per la quale ad una persona è riconosciuta la capacità tecnica e pratica ad eseguire uno o più lavori sotto tensione specificati dal Datore di lavoro. L’idoneità, inoltre, sottintende il possesso di un insieme di qualità personali e professionali della persona interessata.
(art. 6.3.2 CEI 11-27 ed. 09-2021).
AiFOS - Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro
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