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L’IA è un’onda che avanza incontrollata, sta a noi decidere se cavalcarla o se farci travolgere. Le riflessioni di Matteo Fadenti, Vicepresidente AiFOS
L’intelligenza artificiale (IA) sta rapidamente trasformando il panorama del lavoro, influenzando non solo l’efficienza e la produttività, ma anche la sicurezza dei lavoratori. Grazie alle sue capacità di analisi avanzata e predittiva, l’IA si sta rivelando uno strumento essenziale per prevenire incidenti, migliorare le condizioni di lavoro e promuovere una cultura della sicurezza.
I modi in cui l’IA può essere utile alla sicurezza sul lavoro, sono diversi e cercheremo di riassumerli nell’elenco seguente:
Uno dei principali contributi dell’IA alla sicurezza sul lavoro è la sua capacità di monitorare e analizzare grandi quantità di dati in tempo reale. Sensori collegati a macchine e dispositivi indossabili, come caschi o braccialetti intelligenti, possono raccogliere informazioni su movimenti, temperatura, umidità, livelli di rumore e altri parametri ambientali.
L’IA utilizza questi dati per identificare situazioni di rischio potenziale, come l’affaticamento di un operaio o la possibilità di guasti a macchinari, e inviare avvisi in tempo reale. Questo tipo di prevenzione proattiva può ridurre drasticamente gli incidenti sul posto di lavoro, in particolare in settori ad alto rischio come l’edilizia, l’industria manifatturiera e l’estrazione mineraria.
Ad esempio, le tecnologie di rilevamento avanzato, come la visione artificiale e i sensori IoT (Internet of Things), giocano un ruolo cruciale nella sicurezza sul lavoro. Questi dispositivi possono monitorare costantemente l'ambiente di lavoro, registrando dati su temperature, livelli di rumore, movimenti e altre variabili critiche. Ad esempio, in un'industria chimica, i sensori possono rilevare perdite di sostanze tossiche e attivare allarmi immediati, consentendo un intervento rapido e riducendo il rischio di esposizioni nocive.
Un altro ambito in cui l’IA sta facendo la differenza è la formazione. Attraverso la realtà virtuale (VR) e l’apprendimento automatico, le aziende possono creare simulazioni realistiche per addestrare i lavoratori a gestire situazioni pericolose in un ambiente controllato. Questi strumenti non solo migliorano la preparazione del personale, ma permettono anche di raccogliere dati sul comportamento umano durante le simulazioni, utili per affinare le strategie di prevenzione.
La visione artificiale, una sottocategoria dell’IA, è particolarmente utile per rilevare situazioni pericolose in tempo reale. Sistemi di telecamere intelligenti possono identificare oggetti fuori posto, comportamenti rischiosi o il mancato utilizzo di dispositivi di protezione individuale (DPI). In questo modo, le aziende possono intervenire immediatamente, prevenendo incidenti prima che si verifichino.
Le interfacce intelligenti, come gli assistenti virtuali e le app mobili, possono supportare i lavoratori in tempo reale. Queste tecnologie possono fornire informazioni critiche, come istruzioni di sicurezza, avvisi di rischio e linee guida operative. Ad esempio, un lavoratore che utilizza un dispositivo indossabile potrebbe ricevere avvisi sonori o visivi se si avvicina a una zona pericolosa o se il suo comportamento è considerato a rischio.
La salute dei lavoratori è un altro aspetto cruciale della sicurezza sul lavoro. Tecnologie basate sull'IA possono monitorare la salute fisica e mentale dei dipendenti, rilevando segnali di affaticamento o stress eccessivo. Questi sistemi possono inviare avvisi ai manager, che possono intervenire per garantire che i dipendenti non siano sovraccaricati, riducendo così il rischio di errori e incidenti. Non solo ci sono sistemi che possono monitorare in diretta dati relativi alla salute dei lavoratori, che magari lavorano in condizioni particolari, per prevenire eventuali malori o danni alla salute.
L'automazione, alimentata dall'IA, sta trasformando il modo in cui vengono svolte molte attività lavorative. Attraverso l'uso di robot e macchine intelligenti, le attività più pericolose possono essere delegate alle macchine, riducendo l'esposizione dei lavoratori ai rischi. Questo non solo migliora la sicurezza, ma può anche aumentare l'efficienza operativa.
L'analisi dei dati è fondamentale per migliorare continuamente le pratiche di sicurezza. L'IA può elaborare enormi volumi di dati storici e attuali per identificare tendenze e modelli. Questo permette alle aziende di adattare le loro politiche di sicurezza basandosi su evidenze concrete, migliorando costantemente le misure di protezione.
Ad esempio, l'analisi predittiva, alimentata da algoritmi di machine learning, consente di esaminare dati storici per prevedere eventi futuri. Le aziende possono utilizzare queste tecniche per identificare i fattori che precedono gli incidenti sul lavoro, come determinati schemi operativi o condizioni ambientali. Questo approccio proattivo consente di implementare misure preventive prima che si verifichino situazioni di pericolo.
Non solo, l'IA può essere anche integrata con i sistemi di gestione della sicurezza esistenti per migliorare l'efficacia delle politiche di sicurezza. Attraverso l'analisi dei dati raccolti, le aziende possono creare report dettagliati sulle prestazioni in materia di sicurezza, identificando aree di miglioramento e opportunità di intervento. Questo approccio consente una gestione più informata delle risorse e delle strategie di sicurezza.
Nonostante i benefici, l’integrazione dell’IA nella sicurezza sul lavoro presenta anche alcune sfide. Una delle principali riguarda la privacy dei lavoratori, poiché il monitoraggio continuo può essere percepito come una forma di controllo invasivo. Inoltre, la dipendenza dall’IA richiede un’attenta gestione per evitare malfunzionamenti o interpretazioni errate dei dati.
C’è anche il rischio che la fiducia eccessiva nei sistemi automatizzati porti a una diminuzione della vigilanza umana. Per questo motivo, è fondamentale che l’IA venga utilizzata come strumento complementare e non sostitutivo dell’intervento umano.
L’intelligenza artificiale promette di ridefinire gli standard di sicurezza sul lavoro, creando ambienti più protetti e resilienti. Tuttavia, il successo di questa rivoluzione dipenderà dalla capacità delle aziende di bilanciare innovazione tecnologica e rispetto per i diritti dei lavoratori.
Investire nell’IA per la sicurezza sul lavoro non significa solo ridurre gli incidenti, ma anche migliorare la qualità della vita dei lavoratori e promuovere un futuro più sostenibile. La collaborazione tra tecnologie avanzate e risorse umane sarà la chiave per cogliere appieno le opportunità offerte dall’IA, garantendo che il progresso tecnologico si traduca in un reale beneficio per le persone.
Il rapporto tra intelligenza artificiale e sicurezza sul lavoro è in continua evoluzione. Mentre l'IA offre molte opportunità per migliorare la sicurezza e il benessere dei lavoratori, è fondamentale che le aziende adottino un approccio equilibrato, integrando queste tecnologie con una solida cultura della sicurezza. Solo in questo modo sarà possibile garantire un ambiente di lavoro sicuro e produttivo, in cui i dipendenti possano operare senza timori per la loro incolumità. Tuttavia, è fondamentale affrontare le sfide etiche e organizzative per garantire un'adozione responsabile e sostenibile di queste tecnologie.
L’esempio, molto semplice e “riduttivo”, di ciò che può fare l’IA, è questo stesso articolo. Per la prima volta, infatti, l’editoriale non è stato scritto dal sottoscritto, direttore del giornale degli RSPP, bensì dall’IA. La grande capacità di questo strumento, rispetto alle tecnologie del passato, non è solo quello di dare dati trovati in rete, ma ha la capacità di elaborarli con senso critico. È una vera e propria intelligenza che può davvero essere usata per migliorare la nostra vita.
Come l’IA stessa dice, la sfida è allettante, ma va tarata su un discorso di etica e responsabilità. La miriade di dati va utilizzata per reale utilità e non per altri aspetti che potrebbero violare la privacy delle persone. Per questo, l’IA non si può e non si deve ignorare, ma deve essere accompagnata da politiche adeguate.
Come indicato da Laura D'Andrea Tyson, professoressa presso la Haas School of Business dell' Università della California, Berkeley , una delle maggiori esperte mondiali dell'economia del lavoro e degli impatti dell' intelligenza artificiale e dell'automazione, nel suo articolo “Automation, AI & Work”: “il modo in cui i benefici degli strumenti di automazione intelligente vengono realizzati e condivisi non dipende semplicemente dalla loro progettazione tecnologica ma dalla progettazione di politiche intelligenti.”
Il punto cruciale è che l’IA è un’onda che avanza incontrollata, sta a noi (in ogni ambito, dalle politiche nazionali fino alla gestione di ogni singola attività) decidere se cavalcarla o se farci travolgere.
Come dice la Chief Technology Officer di OpenAI Mira Murati: “Artificial intelligence is here to stay, and we need to be ready to embrace it”.
AiFOS - Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro
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