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28 febbraio 2024

Interventi e commenti

La rimozione delle fibre artificiali vetrose

Da Stefano Farina, Consigliere nazionale AiFOS, un compendio delle misure di prevenzione da attuare

La rimozione delle fibre artificiali vetrose

Per meglio approfondire la complessità degli aspetti legati alle fibre artificiali vetrose, oltre alla specifica scheda INAIL, ricordiamo che nel 2015 la Conferenza permanente per i rapporti tra lo stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano ha approvato le Linee guida per l’applicazione della normativa inerente i rischi di esposizioni e le misure di prevenzione per la tutela della salute alle fibre artificiali vetrose (FAV). Tali linee guida, aggiornate nel 2016, riportano una serie di informazioni che riteniamo sia necessario conoscere (identificazione e classificazione delle fibre, esposizione ed effetti sulla salute, sorveglianza sanitaria, gestione operativa dei rifiuti contenenti FAV, ecc.).

Rimandando alla lettura delle Linee Guida, in questo approfondimento riportiamo alcune delle indicazioni operative derivate da quanto riportato all’interno delle linee guida stesse e che possono costituire un punto di partenza nella valutazione delle attività che devono essere eseguite.

Preliminarmente alla manipolazione di materiali costituiti o contenenti FAV deve essere eseguita la loro identificazione e conseguente classificazione:

  • nelle SdS (schede di sicurezza) se presenti
  • con metodo analitico (campionamento ed analisi) per determinare la tipologia di FAV (tenore ossidi e Diametri).

L'identificazione preliminare del tipo di FAV è necessaria non solo per la sicurezza nelle attività di cantiere, ma anche per la classificazione dei rifiuti.

Per le misure e i livelli di prevenzione da porre in essere per la manipolazione di lane minerali rispondenti alla nota Q sono da considerare i seguenti consigli di prudenza con indicazione dei relativi DPI da utilizzare:

  • se si lavora in ambienti non ventilati o per operazioni che possono generare emissioni di polveri, indossare una maschera protettiva usa e getta. Si raccomanda la sua conformità alla EN 149 FFP2;
  • utilizzare guanti per prevenire pruriti in conformità alla EN 388;
  • indossare occhiali protettivi quando si applicano prodotti al di sopra della testa. La protezione degli occhi in accordo alla EN 166 è consigliata;
  • coprirsi con indumenti da lavoro.

Per la manipolazione di FCR e lane minerali classificate cancerogene, le misure di prevenzione riguardano:

Delimitazione dell’area di lavoro (Zona di rispetto o zona B - confinamento statico)
Il responsabile dei lavori dovrà predisporre una zona in cui verranno svolti i lavori di rimozione di manufatti in fibra minerale.

La zona dovrà essere adeguatamente delimitata e segnalata, onde consentirne l'accesso ai soli addetti ai lavori.

La superficie da delimitare dovrà comprendere, oltre alla zona di lavoro, anche il deposito temporaneo dei rifiuti rimossi.

Qualora siano presenti finestre nella zona delimitata, ad eccezione delle eventuali zone tenute in depressione (Zona A), è consigliabile tenerle aperte per facilitare il ricambio di aria.

Tutte le aperture verso altri ambienti non interessati dal lavoro dovranno invece essere tenute chiuse.

Preparazione della zona di lavoro in ambienti confinati (Zona A - confinamento dinamico)
La preparazione del luogo di lavoro consiste essenzialmente nella creazione di una zona sgombra da suppellettili o altri oggetti non necessari allo svolgimento del lavoro.

Qualora non sia praticabile la rimozione degli arredi, questi dovranno essere debitamente rivestiti con teti di polietilene.

Particolare attenzione dovrà essere rivolta al rivestimento di sedili rivestiti di stoffa, di moquette per pavimenti, in quanto di difficile pulizia per contaminazioni accidentali.

Scopo della prevenzione da contaminazione è quello di facilitare le operazioni di pulizia durante ed al termine del lavoro. Il cantiere di lavoro dovrà inoltre essere dotato di un aspiratore con filtro ad alta efficienza per eventuali necessità di rimozione di sfridi o pulizia.

Manipolazione dei prodotti
La dispersione di fibre in aria aumenta in funzione della forza meccanica applicata ai vari materiali. La manipolazione dovrà quindi essere effettuata con la massima delicatezza, sia per l'estrazione dei materiali dagli imballaggi che per la messa in opera, a maggior ragione durante la rimozione.

Qualora siano necessarie operazioni di taglio dei materiali, queste dovranno essere effettuate con utensili manuali. I prodotti del tipo pannelli pressati o cartoni sono quelli che necessitano di una energica azione meccanica per poter essere tagliati, una incisione preliminare eseguita con utensile manuale seguita da una rottura per flessione risulta essere il metodo meno polverulento. I prodotti in fiocco non pressato possono essere facilmente tagliati con coltelli a lama "da pane" o con forbici. Per i prodotti in filamento è consigliabile l'uso delle forbici.

Pulizie dell'area di lavoro
Determinazioni analitiche di fibre aerodisperse hanno evidenziato diminuzioni fino a dieci volte delle concentrazioni in aria durante operazioni nelle quali si sono seguite in maniera scrupolosa particolari tecniche di pulizia. L'area di lavoro dovrà essere costantemente tenuta in perfetto stato di pulizia rimuovendo prontamente gli sfridi di lavorazione/rifiuti ed evitandone il calpestio. I residui di elevata pezzatura verranno rimossi manualmente ed imbustati in solidi involucri di plastica, mentre i piccoli ciuffi e la polvere dovranno essere asportati mediante aspirapolvere.

Rimozione all'aperto
Quanto sopra riportato vale per la rimozione di FAV in luoghi chiusi, nel caso di rimozione all'aperto devono essere mantenute tutte le protezioni individuali e la delimitazione dell'area.

Formazione degli operatori
Coloro che dovranno svolgere questa attività, prima dell'inizio dell’attività stessa, dovranno essere adeguatamente informati e formati sui rischi ed i danni derivanti dall'esposizione a fibre minerali artificiali e sulle modalità di utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) e sulle misure di prevenzione e protezione collettiva, come previsto dagli Accordi Stato-Regione sulla formazione e dal D.Lgs. 81/08 e s.m.i.

Dispositivi di Protezione Individuale
Dovranno essere scelti e graduati in base alla tipologia dei materiali in lavorazione. In tutti i casi dovrà essere tenuto in debito conto che tali fibre causano anche irritazioni cutanee e delle mucose.

Pertanto, risultano indicate maschere respiratorie del tipo a pieno facciale o in alternativa, facciali filtranti (FF) e occhiali a tenuta.

Sono preferibili tute monouso in tyvek in quanto risulta essere il materiale più impermeabile che meno ritiene le fibre e guanti in gomma o altro materiale impermeabile alle fibre.

RIMOZIONE – PROCEDURE
La tabella riporta sinteticamente le procedure da adottare durante la rimozione delle FAV

 

>
Provvedimento

Materiale
V

Confinamento statico Confinamento dinamico Incapsulamento Tipo di protezione respiratoria Protezione cutanea Registrazione lavoratori
FCR
carc. 1bH350i

Materiali contenenti Fibre ceramiche

SI SI SI P3 SI SI
Lane Minerali
carc.2
H351

Lana sciolta

SI NO SI P2/P3 SI NO
Lane Minerali
carc.2
​H351

Coppelle e pannelli preformati

SI NO SI

P2/P3

SI NO
Lane Minerali
carc.2
​H351

Materassi, pannelli, feltri, isolanti, sandwich

SI NO NO

P2/P3

SI NO
Lane Minerali
carc.2
​H351

Pannelli pressati

SI NO NO

P2/P3

SI NO
Lane Minerali
carc.2
​H351

Feltri imbustati

SI NO SI
se con involucro rotto

P2/P3

SI NO
Lane Minerali
carc.2
​H351

Filamento di vetro e derivati

NO NO NO

P2

SI NO
Lane Minerali
carc.2
​H351

Fiocco in fibre vetrose per alte temperature

SI NO SI

P2/P3

SI NO

 

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