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Intervista all'ing. Roberto Folchi, esperto di ingegneria degli esplosivi con 35 anni di esperienza
Roberto Folchi, ingegnere minerario laureato a Roma nel 1984, dal 1982 si occupa, con passione, d’ingegneria degli esplosivi. Ha lavorato in Italia ed all'estero per l’esecuzione di abbattimenti controllati con esplosivi per scavi in roccia a cielo aperto ed in sotterraneo, per demolizioni, per valutazione del rischio d'incendio e/o esplosione di impianti di produzione e stoccaggio sostanze energetiche.
Nei suoi quasi 40 anni d'attività si è trovato ad affrontare una serie di complessità lavorative, anche in progetti particolari quale quello della demolizione in ambiente contaminato da radiazioni, e quello dello sbancamento subacqueo di roccia da 80 a 100 metri di profondità, sviluppando tecnologie e tecniche mirate. Ha anche eseguito la demolizione con esplosivi di oltre 100 ponti in calcestruzzo armato, oltre 700 impalcati ed oltre 500 pile, con strutture da salvaguardare a ridosso e ridotta resistenza meccanica per difetti di progettazione e costruttivi, e per vetustà accelerata dalla mancanza di manutenzione. È membro della International Society of Explosives Engineering ed alla Deutsche Sprengverband, ed ha scritto una ventina di articoli di divulgazione tecnica riviste tecniche e per conferenze internazionali.
In effetti, essendo il pericolo associato agli esplosivi piuttosto alto (insomma, in caso di incidente le ripercussioni potrebbero essere gravi), la probabilità d’occorrenza dell’incidente è mantenuta molto bassa. Inoltre, a differenza delle tecniche alternative, ad esempio nel campo delle demolizioni, la dove è richiesta la presenza costante dell’operatore a ridosso della struttura in fase di disarticolazione con conseguente rischio di suo coinvolgimento in caso di crollo inatteso, con gli esplosivi le poche fasi a rischio sono contenute in breve arco temporale e con tutto il personale ed i mezzi d’opera in posizione di sicurezza.
Nell’ultimo ventennio la normativa, sia al livello nazionale che internazionale, si è evoluta non tanto per gli aspetti di sicurezza nel lavoro (safety) quanto per la sicurezza per i rischi del terrorismo (security), con esponenziale incremento delle incombenze di tracciabilità nel passaggio degli esplosivi dal fabbricante all’utilizzatore finale, con relativo incremento di adempimenti burocratici. La sicurezza dei lavori con esplosivi è delegata alla competenza, esperienza e sensibilità degli operatori, da ottenere attraverso un apprendistato continuo, con studio interdisciplinare ed applicazione pratica.
Per la demolizione di roccia e di strutture in calcestruzzo, si interviene in mezzi la cui conoscenza non è sempre completa. È infatti possibile trovare punti singolari, la dove variazioni anche significative di caratteristiche meccaniche potrebbero portare a risultati dell’effetto dell’esplosione, diversi da quelli attesi.
Per questo è necessario che le procedure mantengano un certo grado di flessibilità nell’applicazione, ma che siano corredate da una serie di istruzioni di lavoro quelle si, dettagliate e verificate approfonditamente. Insomma, l’operatore deve avere la consapevolezza che il risultato dipende dal suo discernimento e dalle sue azioni, e che l’applicazione pedissequa della procedura non lo esime da responsabilità. Un errore sicuramente da evitare al livello di procedura, è quello di non prevedere ridondanza nelle provvisioni di sicurezza. Se esiste una pur minima possibilità che una non conformità possa accadere (esempio difetto industriale di produzione di un detonatore, o miccia detonante, ecc.), questo deve essere considerato come certo, ed accorgimenti per compensare quella non conformità devono essere presi.
È esattamente questo l’aspetto fondamentale della sicurezza per lavori con esplosivi. L’errore non può essere corretto perché le conseguenze sarebbero gravi. L’errore deve essere prevenuto. È necessaria una continua tensione, concentrazione e dedizione. La accurata e dura selezione del personale, la sua predisposizione a ricevere anzi, a pretendere, formazione ed addestramento continui, sono condizioni indispensabili per massimizzare le condizioni operative di sicurezza.
Gli effetti indotti all’intorno dall’uso di esplosivi sono essenzialmente quelli dovuti alle vibrazioni, all’onda di sovrappressione in aria ed al lancio di frammenti di abbattuto, oltre, naturalmente, al rischio di cinematismo inatteso nel caso di demolizioni (insomma, una torre che, invece che ribaltarsi in avanti, si ribalta indietro o di lato).
Le vibrazioni e l’onda di sovrappressione in aria possono essere contenute, in fase di progettazione, entro valori di sicurezza previsti dalla relativa normativa di sicurezza, già a pochi metri dal punto di lavoro. Quello del lancio di frammenti d’abbattuto è un aspetto critico per la sicurezza. Soluzioni tecnologiche permettono di contenere il lancio di frammenti in un intorno di pochi metri dal punto di esplosione ma, in ossequio al principio di ridondanza al quale ho accennato sopra, comunque, attorno al punto di sparo, viene richiesto lo sgombero di persone e mezzi come se l’efficacia dei sistemi di contenimento non fosse garantita. Lo stesso criterio vale per il rischio di caduta in direzione anomala, per il quale i residenti in fabbricati nell’area a rischio di caduta sono fatti allontanare per l’arco di tempo necessario al completamento delle operazioni (circa un’ora).
Un’attività, quella delle demolizioni con esplosivi, che può insegnare molto dal punto di vista della gestione della sicurezza anche in realtà considerate comunemente meno “sensibili” al rischio.
AiFOS - Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro
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