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27 ottobre 2025

Interventi e commenti

Nuovo contratto edilizia: un passo indietro per l’aggiornamento dei lavoratori

Aggiornamento periodico dei lavoratori non più triennale, come nel vecchio contratto, ma quinquennale come da ASR. Contributo a cura di Stefano Farina

Nuovo contratto edilizia: un passo indietro per l’aggiornamento dei lavoratori

Partiamo da tre anni fa quando, nell’editoriale del Giornale dei Coordinatori dell’ottobre 2022 che aveva per titolo: “Formazione nel settore cantieri: le cose si complicano?”, scrivevo: “E veniamo ai primi mesi del 2022 dove, con il rinnovo del contratto di lavoro di alcune realtà del settore edile, sono state introdotte (tramite l’allegato 2 - Formazione e Sicurezza) l’obbligatorietà della formazione per gli impiegati tecnici che entrano per la prima volta in cantiere (gratuita tramite Scuole edili/Enti unificati territoriali), ma soprattutto l’aggiornamento della formazione dei lavoratori in tema di sicurezza (della durata di sei ore) da effettuarsi ogni tre anni (e non più cinque)”, e nel qual andavo a citare una serie di problematiche e difficoltà applicative, tra cui

  • la differenza tra lavoratori che nello stesso settore sono assunti con contratti differenti (ricordiamo che il contratto oggetto della presente riflessione è firmato dalle maggiori associazioni datoriali, ma all’interno del mondo dell’edilizia le sigle sono varie), ovvero vi saranno quelli con un aggiornamento triennale ed altro quinquennale (figli di un dio minore?)”,
  • il valore normativo di quanto previsto dai contratti ed eventuali sanzioni per inadempienza,
  • a scelte in ordine sparso che creano solo confusione".

E concludevo dicendo:

“Ed ancora una volta ci troviamo a riflettere e confrontarci con datori di lavoro che non sanno a quali regole attenersi, regole che cambiano in base al contratto di lavoro (e non ai rischi presenti), a modalità di erogazione che a volte non premiano la qualità, ma la quantità (non sempre, ma spesso), a modalità erogative che non aiutano i lavoratori a comprendere i pericoli e prevenire i rischi a cui sono soggetti, ma attestano semplicemente che “l’aggiornamento è stato fatto” e ricordiamoci che anche per l’aggiornamento più le regole diventano complesse e difficili da capire, più la tendenza sarà quella di considerarlo un “mero adempimento burocratico” e non un’opportunità di crescita e questo non per cattiva volontà, ma per una difficoltà oggettiva a comprendere quanto è previsto da norme e contratti che non parlano la stessa lingua”.

Ed ora? Ed ora, dopo tre anni, si torna indietro.

Infatti nel verbale di accordo del 21 febbraio 2025 i soggetti firmatari del CCNL Imprese edili ed affini e Cooperative, hanno concordato che “eventuali modifiche e/o integrazioni sui corsi in materia di salute e sicurezza sul lavoro in seguito alla pubblicazione dell’Accordo Stato-Regioni, saranno recepite automaticamente nel CFN”, e questo vuol dire che visti i nuovi ASR 2025 (pubblicati in Gazzetta a maggio 2025) l'aggiornamento periodico dei lavoratori non è più triennale come nel vecchio contratto, ma quinquennale come da accordi.

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