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26 giugno 2020

Interventi e commenti

Oneri e Costi della Sicurezza in materia di riduzione del rischio contagio da COVID-19

I protocolli in materia di sicurezza cantieri hanno previsto il riconoscimento alle imprese dei costi per la sicurezza che vengono sostenuti per la riduzione del rischio contagio da Covid-19. Il Consigliere Nazionale AiFOS Stefano Farina fa il punto sull’argomento

Oneri e Costi della Sicurezza in materia di riduzione del rischio contagio da COVID-19

La speranza, vana, era quella di avere regole comuni a livello nazionale, ma anche per i costi per la sicurezza, così come per i Protocolli e le Linee Guida, ogni Regione/Provincia è andata per la sua strada pubblicando indicazioni differenti in merito all’applicazione di oneri e costi della sicurezza.

Dopo un primo periodo di totale assenza di indicazioni relative ai costi, ove i Committenti - in particolare quelli pubblici - richiedevano ai coordinatori dettagliate analisi prezzi, finalmente sono stati pubblicati i primi prezziari ai quali riferirsi per la determinazione degli importi.

La logica vorrebbe una uniformità a livello nazionale, se non dal punto di vista del valore economico del singolo apprestamento, almeno nelle indicazioni applicative generali.

Ed invece, ancora una volta così non è stato, con varie sorprese: in alcune realtà vengono riconosciuti alle imprese determinati costi, mentre in altre le stesse voci vengono ricomprese negli oneri (per la differenziazione tra costi ed oneri della sicurezza si rimanda allo specifico documento ITACA in materia che è scaricabile qui). In alcuni casi, anche se i protocolli si applicano sia al settore pubblico che a quello privato, nei prezziari si evidenzia come siano validi esclusivamente in ambito pubblico. In un prezziario il “kit anticontagio” ha determinati contenuti, in un altro prezziario i dpi indicati sono differenti (come se il virus fosse diverso da regione a regione).

Al momento in cui mi attingo a scrivere questo documento la situazione (da me conosciuta) è la seguente:

  • Regione Abruzzo - pubblicazione “prezziario”
  • Regione Campania – Deliberazione con indicazioni operative per l’applicazione dei costi
  • Regione Friuli Venezia Giulia - pubblicazione “prezziario”
  • Regione Piemonte - Deliberazione con indicazioni operative per l’applicazione dei costi/Oneri
  • Regione Friuli Venezia Giulia - pubblicazione “prezziario”
  • Provincia Autonoma di Trento - pubblicazione “prezziario”
  • Provincia di Brescia - pubblicazione “prezziario”
  • Comune di Milano - pubblicazione “prezziario”
  • CCIAA di Bergamo - pubblicazione “prezziario”

I documenti sopracitati sono scaricabili a QUESTO LINK, preciso che è importante verificare eventuali aggiornamenti (che in questo periodo risultano essere molto frequenti).

Probabilmente ve ne sono altri, così come altre Regioni hanno pubblicato Deliberazioni in materia (ad esempio la Regione Sardegna ha evidenziato la necessità di individuare la copertura dei maggiori costi da sostenere per specifici DPI e altre attività di contenimento dei rischi nelle somme a disposizione nel quadro economico dell’opera, alleggerendo quindi le aziende del costo.

Vi sono poi alcuni prezziari che sono stati pubblicati da associazioni di categoria (es. Ance Ragusa) od Ordini Professionali (es. Ordine Ingegneri di Roma).

Infine, tra i vari documenti citati, voglio riprendere parte del testo dell’allegato alla Deliberazione della Giunta Regionale del Piemonte di data 8 maggio 2020, n. 11-1330 – “Riavvio dei cantieri nell'ambito degli appalti pubblici di lavori. Approvazione linee di indirizzo per l'attuazione delle misure di sicurezza anti-Covid-19”.
A mio avviso si tratta della migliori e più chiare indicazioni riscontrate.

Si riportano a seguire, quali linee di indirizzo ritenute idonee per le stazioni appaltanti, le seguenti indicazioni operative.

A) Per quanto riguarda la necessaria e indispensabile revisione di aggiornamento del PSC preesistente, obbligatoria per la ripresa dei lavori, il Coordinatore per la Sicurezza in Fase di Esecuzione (CSE) dovrà mettere in atto la revisione anche degli importi economici previsti quale “costo della sicurezza” (“costi anti Covid-19 connessi”) predisponendo un computo metrico estimativo dettagliato e analitico. Nelle more di uscita del prezzario regionale 2020, che prevederà tali misure, dovrà essere condotta apposita indagine di mercato per la giusta quantificazione delle misure attuative delle previsioni di PSC. In tali casi, considerando l’attuale oscillazione dei prezzi di mercato dei dispositivi di interesse, nel richiamare la necessità di pagamento dei costi della sicurezza a misura, coerentemente con lo stato di avanzamento dei lavori in essere, si consiglia di prevedere, tra le condizioni contrattuali in variante, una possibile rivalutazione delle quote economiche ancora da riconoscere, al fine di poter garantire la più equa quantificazione di detti costi della sicurezza, anche alla luce della loro esclusione dall’applicazione del ribasso di gara.

B) In relazione al riconoscimento dei costi connessi afferenti alle misure di sicurezza riconducibili alla quota di onere aziendale della sicurezza, di cui all’aumento della componente delle spese generali, può considerarsi significativo per le finalità espresse, un incremento delle spese generali, da valutarsi ad opera della stazione appaltante in accordo con la direzione lavori e con il CSE, da un minimo di 2% ad un massimo del 4%;

C) Per quanto riguarda il possibile riconoscimento per ridotta produttività, da valutarsi caso per caso in funzione della effettiva penalizzazione per le lavorazioni ancora da eseguirsi per l’appalto in essere, volendo fornire una indicazione immediatamente applicabile da parte della direzione lavori nella definizione degli importi di modifica/variante contrattuale, si suggerisce l’applicazione di un incremento percentuale “secco” variabile in un range dal 3% al 6% sull’importo residuale dei lavori già appaltati ma ancora da eseguire. La scelta del valore, da parte della stazione appaltante in accordo con la direzione lavori e il CSE, dovrà prendere in considerazione diverse variabili: percentuale dei lavori ancora da eseguire, tipologia delle lavorazioni in essere, numero delle maestranze mediamente impiegate in cantiere.

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