/ News / Approfondimenti / Per le professioni le parole d’ordine sono semplificazione e innovazione
Intervento di Anna Rita Fioroni, presidente di Confcommercio Professioni
La rappresentanza delle professioni in Confcommercio dopo un breve percorso di qualche anno ha portato ad una federazione che oggi rappresenta circa 30.000 professionisti e ne fanno parte nel complesso 28 associazioni nazionali di professionisti, tra cui anche AIFOS, e 40 coordinamenti di gruppi ed organizzazioni professionali presso le confcommercio territoriali.
Sono molte le potenzialità che nascono dalla interazione e sinergia tra le associazioni nazionali delle professioni e le organizzazioni territoriali di Confcommercio da cui possono scaturire anche idee e proposte da portare avanti nella nostra attività di rappresentanza per interpretare al meglio le esigenze dei nostri associati che operano nei territori di riferimento molto diversi tra loro, secondo una logica costruttiva che ci deve portare anche a rafforzare la capacità di operare dei nostri iscritti. Questo soprattutto in un periodo di forti difficoltà legate ancora alla pandemia da covid 19 ed in un contesto competitivo minato dagli effetti del conflitto in corso sull’economia.
Le professioni hanno un protagonismo importante in un nuovo modello di sviluppo che può trovare un volano nell’innovazione tecnologica e con la trasformazione digitale legata anche alla semplificazione burocratica.
Molte nuove professioni potranno nascere e determinare nuova occupazione anche in forma di lavoro autonomo o comunque le professioni esistenti si arricchiranno di nuove competenze legate alle nuove esigenze
Il compito della nostra rappresentanza è anche quello di favorire questi processi e valorizzare il ruolo che le associazioni svolgono nel controllo di qualità che rispetti le esigenze di trasparenza del mercato.
Inoltre, tutti gli interventi del Pnrr richiederanno lo sviluppo di competenze che possono essere garantite dal mondo delle libere professioni.
A partire dalla riconversione verde dell’economia, la digitalizzazione, le riforme dell’amministrazione pubblica, del mercato del lavoro, e il rilancio di settori fondamentali per il nostro paese quali turismo e cultura sono assi portanti del next generation plan della Ue.
Vogliamo contribuire con le nostre proposte ad un’azione sinergica per la ripresa volta al coinvolgimento del mondo del lavoro autonomo professionale ed alla relativa tutela secondo logiche innovative che puntano ad un vero protagonismo anche di filiera.
Questo nuovo protagonismo in un mercato del lavoro che cambia significa anche mettere al centro dell’attenzione nel determinare ogni scelta di politiche settoriali un’idea di lavoro espressione di professionalità e dare risalto alla forma di tutela più importante: formazione e competenze.
Non ultimo, va innalzato il livello digitale dei servizi offerti dalle professioni con adeguate politiche di incentivazione; i professionisti devono, pertanto, essere inclusi nella platea dei beneficiari del credito d’imposta per la formazione 4.0 (pensiamo ai professionisti del digitale, ai designers, ai manager dell’innovazione, agli esperti ambientali alle professioni della sicurezza sul lavoro, ai formatori).
Altra priorità di intervento per il mondo delle professioni è rappresentata dalle difficoltà che una legislazione confusa dovuta ad una proliferazione di norme a diversi livelli crea incertezze per chi opera tutti i giorni nei rapporti con una PA che fatica ad innovarsi.
I professionisti possono fare la differenza ma devono essere ascoltati.
Un primo mportante passo è stata l’estensione ad essi della possibilità di iscrizione al Portale del reclutamento per la PA a cui possono accedere anche i professionisti per dare competenze fondamentali nell’attuazione del Pnrr. Come Federazione di Settore, dovremo monitorarne l’andamento e comprendere se esso produce gli effetti sperati di maggiore efficienza, per poter proporre eventuali correttivi in senso costruttivo, anche grazie la protocollo siglato da Confcommercio e Confcommercio Professioni con il ministro della pubblica amministrazione.
I professionisti possono, infatti, dare un proprio importante contributo per portare avanti proposte volte a semplificare la normativa esistente in materia di sicurezza sul lavoro edilizia ed urbanistica che è legata alla competenza regionale.Le difficoltà burocratiche nel settore dell’edilizia sonomolto sentite dai cittadini che lo hanno sollecitato alla PA nelle diverse consultazioni succedutesi nel tempo a cura del Dipartimento della funzione pubblica. A tal proposito, i contributi provenienti dai cittadini segnalano la complessità e i tempi lunghi delle procedure per il rilascio dei titoli abilitativi, come il permesso di costruire, dovuti ai numerosi pareri necessari e ai troppi enti coinvolti.
Tra i risultati della consultazione pubblica svolta dall’ufficio per la semplificazione amministrativa dipartimento della funzione pubblica del 2014 mi ha colpito un’affermazione che potrei testimoniare anche io nella mia attività:
“capita spesso, quando ci si relazione e confronta con gli uffici tecnici pubblici di avere diverse interpretazioni in merito alle modalità di applicazione degli interventi da attuare e diverse procedure Pdc, Scia, Dia, Cia da mettere in atto. Per cui è prassi ormai reperire informazioni a livello locale (comune), concordare la proceduta adeguata anche per la manutenzione straordinaria di un semplice tetto di un’abitazione”.
Se consideriamo, inoltre, i risultati della consultazione del 2020, i contributi che hanno formulato segnalazioni si riferiscono, in molti casi, a problematiche comunque trasversali, come la digitalizzazione o la richiesta di informazioni già in possesso della PA.
È evidente al decisore politico che il successo delle politiche per il rilancio del Paese presuppone il superamento degli impedimenti burocratici alla rapida ed efficace attuazione delle iniziative programmate per la ripresa.
Per questo, dal Governo è stata predisposta l’agenda per la semplificazione per la ripresa. L’agenda individua una serie di interventi prioritari, condivisi tra Governo, regioni ed enti locali, definendo obiettivi, risultati attesi, responsabilità e tempi di realizzazione, anche con il coinvolgimento dei cittadini, delle imprese e delle loro associazioni.
Ma la semplificazione è stata individuata, assiemealla concorrenza, quale riforma trasversale abilitante l’attuazione del Pnrr.
Alla semplificazione sono stati dedicati interventi ad hoc nell’ambito della componente M1c1 (“digitalizzazione, innovazione e sicurezza nellaPA”) del Piano richiamato, con un duplice obiettivo:
Nella definizione degli interventi, un ruolo chiave è stato svolto dal partenariato economico, sociale e territoriale mediante i meccanismi di coordinamento interistituzionale e consultazione già previsti nell’ambito dell’agenda per la semplificazione 2020-2023. Va ora garantito il suo pieno coinvolgimento anche nella fase attuativa, sia nell’ambito di ciascun intervento, mediante l’attivazione di appositi meccanismi di collaborazione, sia in relazione alla governance complessiva.
Per realizzare un processo sistematico di ascolto anche in fase attuativa, è appena stata lanciata sul web una grande iniziativa di consultazione pubblica che accompagnerà l’intero processo di implementazione degli interventi di semplificazione previsti dal Pnrr, assicurando, sulle tematiche oggetto di intervento, un flusso continuo di:
Per questo, i momenti di confronto con il mondo delle professioni sono fondamentali per permetterci di portare ai tavoli istituzionali le opportune segnalazioni.
Pubblicato il: 29/06/2022
Orario di apertura
Dal lunedì al venerdì
9.00 - 12.00 | 14.30 - 17.00
Tel. 030 6595031
AiFOS - Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro
25123 Brescia, c/o CSMT Università degli Studi di Brescia - Via Branze, 45
Tel 030.6595031 - Fax 030.6595040 | C.F. 97341160154 - P. Iva 03042120984
Il sito utilizza cookie tecnici, ci preme tuttavia informarti che, dietro tuo esplicito consenso espresso attraverso cliccando sul pulsante "Accetto", potranno essere installati cookie analitici o cookie collegati a plugin di terze parti che potrebbero essere attivi sul sito.