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20 novembre 2018

Interventi e commenti

Rischio esplosione (Atex): vademecum operativo per RSPP

Alcune indicazioni semplici e concrete per la valutazione e gestione del rischio di esplosione a cura di Felice Bonvini (www.felicebonvini.it)

Rischio esplosione (Atex): vademecum operativo per RSPP

Lo scopo di questo cotributo è quello di fornire semplici consigli agli RSPP, quando devono affrontare la gestione del rischio di esplosione della propria azienda. Una mini guida informale, senza pretese, maturata da circa 28 anni di esperienza in questo settore. Saranno consigli pratici e semplici, metodi di facile comprensione che focalizzano gli obbiettivi da raggiungere.

Tra i tanti compiti che un RSPP deve svolgere all'interno della propria azienda, di solito il più “fastidioso” e complesso è questo: l'Atex. Cercherò di affrontare l'argomento, senza entrare nei meandri tecnici normativi e legislativi ma di trattare gli argomenti al caso percorrendo passo dopo passo, le informazioni che un RSPP dovrebbe conoscere per poi mettere in essere azioni protettive e preventive (a livello di gestione) ai fini della sicurezza in questi luoghi. Con il termine Atex (Atmosphères Explosibles), si intende un parallelismo di due direttive europee completamente diverse tra loro, che però alla fine hanno un unico scopo: sono necessarie in un luogo ben preciso. Questo luogo è un luogo con pericolo di esplosione.

Una direttiva è di prodotto (2014/34/UE) quindi prodotti destinati in luoghi Atex che devono avere determinati requisiti essenziali di sicurezza (RES), e l'altra direttiva è sociale (99/92/CE) e tratta dei requisiti minimi che devono avere i luoghi di lavoro per i lavoratori esposti a questo rischio; la prima richiama all'ordine chi fabbrica, vende, importa e certifica il prodotto, la seconda riguarda invece il luogo di lavoro, inteso come salute e sicurezza dei lavoratori identificando le zone pericolose (classificazione delle aree, scelta delle apparecchiature, istruzioni operative (ad oggi tali direttive vengono richiamate dal D.Lgs 81/08) .Quest'ultima viene segnalata all'ingresso e dentro un luogo tramite il famoso triangolo giallo bordato di nero con la scritta “Ex” al centro. L'altra viene evidenziata sui prodotti che si trovano coinvolti nell'atmosfera potenzialmente pericolosa ed è identificata dal simbolo esagonale giallo bordato di nero con la scritta “Ex” al centro (anche punzonata).

I luoghi di cui stiamo parlando sono luoghi che ai sensi del D.Lgs. 81/2008 Art. 288 comma 1, nei quali si possono formare atmosfere esplosive, ossia una miscela con l’aria, a condizioni atmosferiche, di sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori, nebbie o polveri in cui, dopo l’accensione, la combustione si propaga nell’insieme della miscela incombusta. Per comodità tali luoghi li chiameremo d'ora in poi luoghi Atex.

Quindi quando un RSPP appende il cartello triangolare sulla parete esterna del reparto e/o all'interno, sta a significare che oltre quella porta esiste la possibilità di formazione di atmosfere esplosive. Viene ovvia la conoscenza dell'esatta marcatura dei prodotti dentro quel reparto. Due semplici simboli gialli bordati di nero sono la risultante dell'art. 290 del D.lgs 81/08, dove il legislatore ha espressamente dettato al datore di lavoro, misurando termini e punteggiatura, i compiti che deve svolgere per valutare il rischio di esplosione e dell'art.294 i criteri sulla protezione contro le esplosioni.

In questi due articoli la conoscenza tecnica e scientifica spazia tra la matematica, fisica, chimica, elettrotecnica, meccanica e altro ancora e quindi il rischio che stiamo descrivendo non è facile da gestire. Ecco che gli strumenti necessari agli RSPP, di fondamentale importanza sono: la valutazione del rischio di esplosione (art. 290 D.Lgs 81/08) e le misure tecniche di protezione e tecnico preventive al rimedio del rischio (art. 294 D.Lgs 81/08). Il documento sulla valutazione del rischio di esplosione è un elaborato complesso dove si individuano i fattori principali che potrebbero essere la causa di un'esplosione. Questi fattori li possiamo raggruppare in tre macro famiglie: il fattore di pericolo, il fattore di innesco e il fattore danno dove per fattore di pericolo si intende la probabilità di formazione di atmosfera pericolosa, il fattore d'innesco la probabilità di inneschi efficaci in una certa situazione di rischio di formazione di atmosfere esplosive, il fattore danno la gravità del danno sulla salute del lavoratore/i esposto/i alle situazioni precedenti. Quindi la valutazione del rischio finale è il prodotto delle probabilità sopra descritte.

Come ho citato in precedenza, gli RSPP hanno fondamentale necessità di questi strumenti. Quindi diventa di primaria importanza affidare tale compito ad una persona esperta nel settore. L'individuazione di tale figura deve essere scelta soprattutto in base alla sua esperienza e alle sue conoscenze in ambito Atex (prodotto e luogo). Deve essere una figura preparata che sa muoversi all'interno dei processi industriali e capace di individuare e valutare i rischi e mettere poi in essere quelle misure tecniche di protezione e tecniche preventive al rimedio del rischio tenendo conto di tutte quelle varianti che possono entrare in campo in funzione con il tempo soprattutto nelle disfunzioni. Tale figura deve essere capace di eliminare i rischi o abbassare il loro gradiente di rischio, ovviamente dove possibile, adottando anche modifiche agli impianti, o sistemi di controllo adeguati. Deve inoltre, essere formata normativamente (livello teorico) e aggiornata con i prodotti (livello pratico) a tale scopo e conoscere la loro evoluzione tecnologica soprattutto ora che i processi hanno iniziato l'evoluzione dell'industria interconnessa 4.0. Una figura che sappia leggere le SDS, i certificati di prodotto e le conformità. Una persona insomma che deve essere di fiducia al RSPP, dando a questi risposte certe. La figura del RSPP ha già tanti compiti da svolgere e se poi non ha queste risposte, diventa molto difficile la gestione dei suoi compiti in ambito Atex.

L'RSPP deve tener presente che la valutazione del rischio di esplosione e le relative misure tecniche di protezione e prevenzione sia per impianti elettrici e non elettrici (l'assieme delle apparecchiature e componenti del processo e degli impianti) all'interno dei luoghi Atex, deve tener conto delle tre tipologie di funzionamento:

  • il funzionamento normale: situazione che esiste quando apparecchi, sistemi di protezione e componenti svolgono la loro funzione prevista all'interno dei rispettivi parametri di progettazione; (a tal proposito non dare mai per scontato che lo siano);
  • la disfunzione prevista: situazione che esiste quando apparecchi, sistemi di protezione e componenti non svolgono la funzione prevista. Questo può accadere ad esempio a causa della non corretta manutenzione ed osservanza delle prescrizioni manutentive incluse nei manuali d'uso forniti con le apparecchiature dai fornitori di prodotto, errori degli operatori per perdita di controllo, disturbo di rete etc.
  • la disfunzione rara: situazione che esiste quando disfunzioni prevedibili indipendenti che, separatamente non creerebbero il pericolo di innesco, ma che, in combinazione, creano il pericolo di innesco.

Quindi l'aspettativa del RSPP, dalla figura che esegue la valutazione del rischio di esplosione, deve essere ampia e completa di tutte quelle informazioni che esistono nei tre funzionamenti descritti in modo da poter rendersi conto della totale situazione aziendale, per poi mettere in campo le adeguate misure di sicurezza. Si consiglia anche di affidare a chi esegue la valutazione del rischio di esplosione, lo studio delle relative azioni tecniche correttive progettuali o di modifiche necessarie alla riduzione/controllo del rischio ad un gradiente accettabile.

La classificazione delle aree deve tener presente ed evidenziare tutto quello che può accadere nei vari funzionamenti del processo ed ovvio che sarà la più peggiorativa da tenere in considerazione. A tal proposito consiglio classificazioni delle aree dove ogni sorgente di emissione e suo grado venga rappresentato con un “tag” e tramite un logbook, descritto tutto quello che può accadere, sopratutto nelle disfunzioni e loro rimedi tenendo conto della loro disponibilità, affidabilità ed efficacia. In questo modo l'RSPP può avere sotto controllo ad esempio, tutti i possibili fattori negativi che si potrebbero manifestare nella zona circoscritta al tag in questione (es un boccaporto di un mix.). Particolare attenzione ai sistemi di controllo per evitare pompaggi a “secco”. Un consiglio è quello di automatizzare quanto più possibile, prevedendo tutte le variabili al fine di ridurre l'errore umano.

Riassumendo, l'RSPP deve conoscere tramite la valutazione Atex:

  • l'individuazione e l'ammissione dei rischi rilevati e loro gradiente di rischio;
  • i rimedi tecnici (azioni tecniche) ai rischi individuati in correlazione al gradiente di rischio;
  • affidare lo studio dei rimedi tecnici (azioni tecniche) di protezione e tecnici di prevenzione preferibilmente a chi ha eseguito la valutazione del rischio di esplosione in quanto, come già descritto, si dovranno tenere in considerazione la loro affidabilità e disponibilità ed efficacia. A tal proposito molte volte la ridondanza è spreco di denaro che sottrae risorse che potrebbero servire alla gestione.
  • affiancare ai rimedi tecnici, misure organizzative frutto di sinergie interne aziendali dove vengono coinvolte figure come il processista, il tecnico della parte elettrica, il tecnico della parte meccanica, i vari responsabili di reparto e chi ha eseguito la valutazione al fine di trarre procedure al miglioramento della sicurezza per i lavoratori.
  • In base alla tipologia dei processi, alle mansioni dei lavoratori esposti a questo rischio, pianificare un'adeguata formazione. Consiglio la formazione mirata alle proprie esigenze aziendali, direttamente in campo possibilmente, dove teoria e pratica si confrontano e i principi fondamentali vengono compresi meglio. Agli addetti poco importa di formule, inviluppo dei gas o polveri ma importa il ...come mi devo comportare? …che attrezzatura usare? ...come leggere una targhetta di prodotto idonea alla mia zona di lavoro? ...quali DPI usare? ...come si usa un esplosimetro? ...cosa devo fare in caso di allarme per alta concentrazione? ...come si monta correttamente un pressacavo Exd? ...come tarare un'analizzatore di azoto? ...che interruttore devo scegliere per quel motore? ...e la termica? L'esperienza mi ha insegnato che in questo modo il personale addetto inizia anche ad appassionarsi del suo lavoro, diventa più curioso e attento, ha più cura dei suoi impianti da manutenzionare, riduce il rischio, allontana l'invecchiamento delle apparecchiature e del processo. Non spreca denaro, quindi la formazione diventa investimento.

A questo punto l'RSPP è in possesso di informazioni e indicazioni necessarie alla gestione della sicurezza Atex.

Sarà poi suo compito, individuate le persone capaci nelle specifiche mansioni e formate adeguatamente, per i vari compiti da distribuire, tipo quando è possibile: un responsabile per la parte elettrica, un'altra per la parte meccanica, altri per controlli e/o verifiche periodiche stabilite dalla valutazione del rischio per la periodicità in correlazione alle prescrizioni delle normative tecniche specifiche e manuali d'uso delle apparecchiature. Queste figure possono essere coadiuvate da esterni esperti nel settore (consulenti aziendali), importante che, come abbiamo detto all'inizio, siano scelte soprattutto in base alla loro esperienza e alle loro conoscenze in ambito Atex.

In questo modo l'RSPP, avendo referenti che tramite loro mansioni ed elaborati o comunicazioni o altre forme di sinergie più adeguate all'azienda, lo possano tenere aggiornato sullo stato degli eventi, che siano di carattere tecnico che organizzativo e quindi mettere in essere migliorie ai fini della sicurezza.

Un altro compito importante per un RSPP è anche quello di verificare chi entra in queste zone con pericolo di esplosione, tipo imprese esterne. Non ha senso compiere quanto fino ad ora descritto, se poi un esterno (miccia vagante) diventa potenziale portatore di pericolo. Non ha senso realizzare impianti costosi, comperare attrezzature idonee al luogo fisse, mobili o trasportabili o DPI, quando ad ispezione dentro le borse degli attrezzi di questi, non esiste l'idoneità delle attrezzature usate per svolgere lavori. Anche per loro vale quanto descritto in precedenza sottolineando la formazione adeguata per la tipologia di lavoro che svolgeranno. Quindi un RSPP deve controllare queste situazioni. Quando viene steso un DVR è vero che viene specificato tutto quanto si andrà a svolgere e valutati tutti i rischi ma diverse volte in campo la situazione poi è diversa: attrezzature non idonee al luogo, nessuna precauzione nei confronti dell'innesco, DPI inesistenti, esplosimetro neanche a parlarne. Queste situazioni devono assolutamente non comparire mai durante un lavoro e se ci fosse la possibilità di un supervisore, si preferisce questa scelta. Infatti un supervisore può controllare da esterno la squadra, tutta la scena del lavoro controllando anche persone che tra loro non possono comunicare ne vedersi. Controllare la delimitazione del campo per lo svolgimento di un lavoro in luogo Atex, è compito del RSSP, che appende l'idonea segnalitica e in caso di emergenza applica quanto è previsto nel piano di emergenza. La cartellonistica è molto importante. L'RSPP la deve apporre là dove necessaria: idonei cartelli di avviso e pericolo con scritte in lingua diversa se necessari, riducono ancor prima di iniziare un lavoro, una parte del potenziale rischio. La cartellonista deve essere orizzontale e verticale.

Chi entra in un'azienda con luoghi con pericolo di esplosione deve essere avvisato se questi poi entreranno nelle aree potenzialmente pericolose. A tal proposito si consiglia alla reception la compilazione del foglio “guest” (visitatore) dove vengono riportate e descritte le zone pericolose e descritti gli avvertimenti e i divieti. Si ricorda che i lavori devono essere autorizzati e chi autorizza deve aver coscienza della sua autorizzazione.

I mezzi mobili tipo autocisterne infiammabili, entrati in azienda, dovrebbero fermarsi in sosta delimitata da linee orizzontali (parcheggio mezzi) e cartelli verticali con avviso “ALT! spegnere il motore – zone Atex” in modo che possano essere sottoposti ad un eventuale controllo preliminare di idoneità prima di entrare in aree Atex. Si consiglia nelle piazzole di scarico o carico infiammabili, la presenza di una persona qualificata e addestrata e formata a rimedio di eventuali errori di procedura durante lo scarico o carico infiammabili. I collegamenti temporanei di terra ai mezzi in queste aree (pinze di terra) devono sempre essere disponibili ed efficaci e mantenute in controllo e verifica costantemente. La piazzola di carico/scarico infiammabili rientra nei tipici incidenti per esplosione.

Un bravo RSPP deve conoscere i propri reparti ed avere allenato l'occhio per l'osservazione di indicatori che oggettivamente potrebbero fornire segnali di allarmi tra i quali:

  • pavimento con macchie: un indicatore di probabile travaso accidentale o gocciolamento di condense pericolose o cedimenti strutturali. Si raccomandano i gocciolamenti dalle tubazioni degli impianti di aspirazione gas e/o polveri perché potrebbero essere sostanze ibride dove a volte diventa difficile stabilirne la temperatura di auto-accensione. Tipico nelle flangiature delle tubazioni;
  • strati di polvere: osservare soprattutto le zone fuori portata della normale pulizia programmata. Strati sopra i processi, tubazioni o canale a soffitto, pavimenti magazzini o segnali riconducibili alla fuori uscita delle polveri dal loro normale contenimento (anche l'impresa delle pulizie deve ovviamente usare attrezzature idonee al luogo);
  • assistere o pretendere test di emergenza: funzionamento degli avvisatori ottici ed acustici, blocchi per allarme e/o persistenza dell'allarme; impianti di emergenza e/o sicurezza tipo luce o servizi dedicati;
  • attrezzature: controllare le attrezzature fisse mobili o trasportabili, che siano sì idonee al luogo ma non usurate, rotte, scadute etc;
  • esplosimetro: che sia sempre disponibile ed efficace e sottoposto a regolare controllo taratura;
  • DPI: che siano sempre disponibili, non usurati e soprattutto che vengano usati;
  • cellulari: sono vietati ma…si usano. La distrazione con il cellulare incide ormai efficacemente sul rischio.

Questi sono generalmente le fondamentali osservazioni quotidiane che un RSPP dovrebbe fare e annotare per poi applicare rimedi o interventi sempre in sinergia con i propri referenti al fine di migliore ed ottimizzare la misura tecnica o organizzativa. Quando riportato è sommariamente una mini guida informale che spero possa essere utile agli RSPP nell'affrontare il rischio Atex. Sono solo brevi concetti base ma pratici, facili da applicare. L'Atex è argomento complesso con tante varianti e ogni azienda ha i propri rischi che sono in funzione ad altre variabili legate ai propri processi e agli addetti e loro compiti e mansioni. L'RSPP deve avere coscienza che l'esplosione è un danno distruttivo ma con la conoscenza, diligenza e l'umiltà di tanta sinergia con persone capaci e responsabili, si può evitare o ridurne al minimo la possibilità che possa accadere.

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