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31 marzo 2020

Interventi e commenti

Sicurezza dei macchinari: il pulsante di emergenza

Un approfondimento a cura di Claudio Delaini, ingegnere specializzato nella sicurezza dei macchinari ed autore del volume “Non desiderare la colpa d’altri”

Sicurezza dei macchinari: il pulsante di emergenza

L’errore più comune che trovo sulle macchine riguarda proprio le pulsantiere. Non è raro trovare pulsanti di emergenza usati come stop e pensati come stop. Gli operai mi dicono sempre: “tanto non cambia niente”.
E invece non è vero. La differenza sostanziale tra i due comandi è che il pulsante di emergenza è un salvavita, lo stop no.

Il pulsante di Emergenza deve rispettare sempre queste 3 caratteristiche:

  1. Non deve mai passare per il PLC, ma intervenire direttamente sulle fonti di energia o passare attraverso un modulo di sicurezza.
  2. Deve fermare l’organo in movimento nel più breve tempo possibile.
  3. Dopo aver attivato il pulsante di emergenza la macchina non può partire come se fosse un semplice stop. Bisogna riarmare il pulsante, resettare e poi si può riavviare la macchina.

Poi dobbiamo sfatare un altro mito sempre presente. Non è vero che tutte le macchine devono sempre avere il pulsante di emergenza.

Ai RESS 1.2.4.3 si dice chiaramente che queste due tipologie di macchine non devono per forza averlo:

  1. le macchine per le quali il dispositivo di arresto di emergenza non può ridurre il rischio, perché non riduce il tempo per ottenere l'arresto normale oppure perché non permette di prendere le misure specifiche che il rischio richiede;
  2. le macchine portatili tenute e/o condotte a mano.

E quando mettiamo più macchine che lavorano assieme? Come mi comporto?

Questa domanda trova risposta nel RES 1.2.4.4 che copio qui sotto:

1.2.4.4. Assemblaggi di macchine
Nel caso di macchine o di elementi di macchine progettati per lavorare assemblati, le macchine devono essere progettate e costruite in modo tale che i comandi di arresto, compresi i dispositivi di arresto di emergenza, possano bloccare non soltanto le macchine stesse ma anche tutte le attrezzature collegate, qualora il loro mantenimento in funzione possa costituire un pericolo.

Non possiamo parlare di STOP senza parlare di AVVIAMENTO.
Cosa dice il RES che riguarda l’avviamento?

1.2.3. Avviamento
L'avviamento di una macchina deve essere possibile soltanto tramite un'azione volontaria su un dispositivo di comando previsto a tal fine.
Lo stesso dicasi:

  • per la rimessa in marcia dopo un arresto, indipendentemente dall'origine,
  • per l'effettuazione di una modifica rilevante delle condizioni di funzionamento.

Tuttavia, purché ciò non generi situazioni pericolose, la rimessa in marcia o la modifica delle condizioni di funzionamento può essere effettuata tramite un'azione volontaria su un dispositivo diverso dal dispositivo di comando previsto a tal fine.

Per le macchine a funzionamento automatico, l'avviamento della macchina, la rimessa in marcia dopo un arresto o la modifica delle condizioni di funzionamento possono essere effettuati senza intervento esterno, se ciò non produce situazioni pericolose.

Quando la macchina è munita di vari dispositivi di comando dell'avviamento e gli operatori possono pertanto mettersi mutuamente in pericolo, devono essere installati dispositivi supplementari per eliminare tali rischi. Se per ragioni di sicurezza l'avviamento e/o l'arresto devono essere effettuati in una sequenza specifica, opportuni dispositivi devono garantire che queste operazioni siano eseguite nell'ordine corretto.

Ricordo poi 5 punti fondamentali che devono rispettare le tastiere o punti di comando.

  1. Etichettare ogni pulsante in modo tale che tutti sappiano cosa azionano
  2. Non devo poterlo schiacciare in modo involontario
  3. Devono essere messi fuori dalle zone pericolose, non posso dover entrare in zona pericolosa per comandare la macchina
  4. Quel comando non deve generare altri rischi
  5. Ogni pulsante deve garantire un’unica azione, rapida e sicura - Se un dispositivo di comando è progettato e costruito per consentire varie azioni differenti, vale a dire se la sua azione non è univoca, l'azione comandata deve essere chiaramente indicata e, all'occorrenza, confermata.

Claudio Delaini
https://www.linkedin.com/in/claudiodelaini/>

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