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Una riflessione di Francesco Agazzi: ingegnere, RSPP e consulente per la gestione integrata dei Sistemi
Mai come in questo triste periodo della nostra storia il tema della valutazione dei rischi è d’attualità. Noi ingegneri dell’organizzazione e della sicurezza siamo abituati a “pensarle tutte” ma, che io mi ricordi nessun Sistema di Gestione Sicurezza prima del COVID-19 aveva mai considerato pericoli, rischi, MPP e piani di emergenza specifici per una pandemia di questa portata.
Non mi riferisco al tema del “rischio biologico”, già presente per chi professionalmente esposto, ma al rischio presente nel “contesto” ovvero quel rischio che appartiene all’ambito dei fattori interni ed esterni che “influenzano l’efficacia del Sistema nel conseguire i risultati attesi”.
Nel momento in cui condivido queste poche righe di riflessione siamo in piena emergenza con attività lavorative chiuse in un territorio dove il peso sociale ed economico della pandemia è fortissimo. La domanda allora è: questa condizione può avere un impatto sull’efficacia del Sistema nel conseguire i risultati per la sicurezza attesi? Quando l’operatività quotidiana è “disturbata” da un rischio “di contesto” l’efficacia nella gestione dei “rischi correlati” potrebbe esserne ridotta?
Già il fatto di non il potere procedere con l’ordinario aggiornamento in presenza della formazione ai lavoratori è un rischio di contesto con effetti potenziali sulla sicurezza dei lavoratori. Così come la carenza nella disponibilità di alcuni DPI ordinari o l’allungamento dei turni lavorativi per alcune professioni potrebbe essere un rischio che riduce l’efficacia degli interventi aziendali pianificati per la sicurezza.
La ISO 45001 dunque ci porta non solo a valutare i rischi “correlati al lavoro” ma anche tutti quei rischi, ovvero “effetti dell’incertezza”, che potrebbero influire sul controllo delle misure per la sicurezza pianificate (es: lavoro stagionale, picchi di richieste del mercato, ristrutturazioni organizzative, turn over, crisi economica, cambiamenti tecnologici, etc…).
Ecco quindi come una buona “valutazione dei rischi” per un Sistema di Gestione SSL ISO_45001 non può che andare oltre gli stretti requisiti di Legge (es: art.28 – D.Lgs.81) e spingersi a considerare “tutti” quei rischi che potrebbero influenzarne l’efficacia.
A ben vedere, infine, quando il legislatore nell’aprile 2008 scrisse nell’art.28 del testo unico sicurezza: “la valutazione di tutti i rischi per la sicurezza… durante l’attività lavorativa… quale strumento operativo di pianificazione degli interventi aziendali…”, avrebbe potuto intendere anche i “rischi del contesto”. Ma la ISO 45001, era ancora tutta da pensare.
AiFOS - Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro
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