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Una tecnologia in grado di tracciare i dati biometrici della persona e lanciare in autonomia allarmi
“Il tuo personale angelo custode” è lo slogan che capeggia nella homepage di presentazione di Light Bringer.
Parliamo di un braccialetto salvavita in grado di tracciare i dati biometrici della persona che lo indossa attraverso sensori indossabili che consentono di reagire in brevissimo tempo alle eventuali emergenze fisiche. Infatti, utilizzando il dispositivo si può garantire il controllo della salute dei lavoratori, con la potente capacità di segnalare incongruenze che riguardano l’ossigenazione, la temperatura e il battito cardiaco, stress e persino gli attacchi di panico, in tempo reale. E questo anche nelle peggiori condizioni di copertura internet.
Il dispositivo può contribuire ad aumentare il livello di sicurezza nel luoghi di lavoro, dando all’azienda la possibilità di monitorare i lavoratori - ad esempio - che svolgono mansioni considerate ad altro rischio come le attività in ambienti confinati, oppure quelli che svolgono lavori solitari o ancora chi lavore in luoghi remoti o pericolosi persino senza linea telefonica.
Il funzionamento è presto detto: il device si basa sulla rilevazione in tempo reale di dati che vengono rielaborati, sempre in tempo reale, secondo specifici algoritmi di intelligenza artificiale. Proprio tramite i sensori biometrici si rilevano: la frequenza cardiaca, la temperatura esterna della pelle, la posizione della persona nell’ambiente; tramite il giroscopio, la caduta. Con una precisione che supera il 90% di accuratezza. Grazie a questi algoritmi specializzati il sistema è in grado di innescare allarmi, combinando i valori provenienti dai sensori. In caso di malore, o di una situazione di pericolo, i dati elaborati - insieme alla geolocalizzazione ed, eventualmente, al tragitto percorso nell’ultima ora da colui che necessita aiuto -, vengono immediatamente ed automaticamente trasmessi, attraverso il motore di Intelligenza Artificiale, ad una centrale operativa autorizzata ad allertare i soccorsi. Lo stesso sistema è inoltre in grado di gestire contemporaneamente più dispositivi indossabili tramite un concentratore e, in assenza del segnale di trasporto dati, è comunque in grado di allarmare chi è monitorato dal servizio. Una volta intercettato un evento potenzialmente pericoloso tramite l’analisi dei dati, la centrale operativa effettua una prima chiamata di controllo, allertando il medico di centrale e, se necessario, geolocalizza la persona e allerta i soccorsi, indipendentemente dalla posizione della vittima nel mondo.
La validità preventiva di questa apparecchiatura è inoltre testimoniata dalla possibilità di ottenere (attraverso la presentazione dei modelli OT20/OT24) di uno sconto sul premio assicurativo Inail a seguito della possibilità di monitorare i lavoratori, con precisione e senza falsi allarmi (come nel caso uomo a terra) durante l’attività lavorativa. Il sistema risulta strategicamente utile per:
oltre che per compagnie assicurative, banche, società di sorveglianza e Dipartimenti della Difesa; ma è innanzitutto un mezzo che permette di preservare la sicurezza delle persone, dei propri figli, degli anziani e dei diversamente abili.
Certo, questo tipo di attenzione e tutela potrebbe essere percepito come una sorta di aumento di “controllo” da parte dell’azienda riguardo ai propri dipendenti. Ma non è questo l’intento: questo dispositivo rispetta pienamente la legge sulla privacy in quanto i dati sono trattati come da GDPR 679/2016 e trasmessi alle Pubbliche Autorità solo ed esclusivamente in caso di necessità di intervento, e per il solo scopo di prestare soccorso. Il Dispositivo può essere considerato come un ulteriore passo in avanti tecnologico in grado di aumentare - notevolmente - la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, obiettivo a cui nessun operatore economico si può sottrarre.
Per maggiori informazioni: www.lightbringertech.com - CFA Zeugma Engineering Srl STP www.zeugmasrl.it
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