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20 agosto 2025

Noi e voi

HSE Manager, RSPP e Datore di Lavoro: un sistema integrato per la sicurezza

Approfondimento a cura di Roberto Marasi, Consigliere nazionale Aifos e HSE Manager Strategico Certificato Uni 11720:2018

HSE Manager, RSPP e Datore di Lavoro: un sistema integrato per la sicurezza

La gestione efficace della salute, sicurezza e ambiente (HSE) rappresenta oggi un elemento essenziale della governance aziendale, al pari della qualità, della produttività e della sostenibilità. Non può più essere relegata a un insieme di adempimenti formali o a ruoli isolati, ma deve configurarsi come un sistema integrato, strutturato e proattivo.

In questo contesto, si affermano tre figure cardine, ciascuna con un proprio ambito di competenza, responsabilità e interazione:

  • L’HSE Manager, con un ruolo strategico e gestionale, focalizzato sull’integrazione dei sistemi, sulla cultura della prevenzione e sull’orientamento ai risultati.
  • L’RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione), figura obbligatoria per legge, con compiti operativi, tecnici e consulenziali a supporto del Datore di Lavoro.
  • Il Datore di Lavoro (DL), che rappresenta il vertice della responsabilità in materia di sicurezza, chiamato a definire, coordinare e monitorare l’intero sistema, oltre a garantire l’effettività della prevenzione.

Comprendere in modo chiaro chi fa cosa, con quali competenze, attraverso quali percorsi formativi, è oggi imprescindibile per evitare:

  • sovrapposizioni e conflitti funzionali;
  • inefficienze operative;
  • scarico improprio delle responsabilità;
  • perdita di efficacia delle misure di prevenzione.

Solo una chiara distinzione dei ruoli e una reale sinergia tra le tre figure consente di costruire un sistema HSE che non solo sia conforme alla norma, ma che produca valore per l’organizzazione in termini di sicurezza, reputazione e continuità operativa.

L’HSE Manager (Health, Safety & Environment Manager) è una figura manageriale, non obbligatoria per legge ma fondamentale nelle organizzazioni complesse, dove il coordinamento sistemico tra sicurezza, salute e ambiente diventa elemento strategico.

Ricopre un ruolo gestionale e trasversale, con responsabilità estese sulla progettazione, sviluppo e monitoraggio delle politiche HSE, in coerenza con la visione e gli obiettivi dell’azienda.

Le principali responsabilità operative sono :

  • Elaborazione e implementazione delle politiche HSE aziendali, in coerenza con i piani industriali e le strategie di sostenibilità;
  • Gestione integrata dei Sistemi di Gestione certificabili, in particolare:
    • ISO 45001: sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro;
    • ISO 14001: sistemi di gestione ambientale;
    • ISO 9001: gestione per la qualità;
    • ISO 50001: Sistemi di Gestione dell’Energia (SGE)
  • Coordinamento di audit interni e di parte terza, gestione delle non conformità e delle azioni correttive/preventive;
  • Monitoraggio delle performance HSE tramite KPI, dashboard e report alla Direzione;
  • Promozione della cultura della prevenzione, anche attraverso progetti formativi, campagne interne, programmi di Behavioral Safety (B-BS) e leadership diffusa;
  • Relazione con Enti esterni, autorità di vigilanza, clienti e stakeholder, in ottica di trasparenza e conformità normativa.

Il HSE Manager può operare con delega formale ex art. 16 del D.Lgs. 81/08, assumendo poteri gestionali e autonomia decisionale su specifiche materie, purché dotato di:

  • adeguate competenze tecnico-gestionali,
  • potere di spesa,
  • autonomia organizzativa.

La presenza dell’HSE Manager non sostituisce l’RSPP, ma lo integra e lo coordina, soprattutto nei contesti dove sono presenti più RSPP di sito o per settori diversi.

Il percorso formativo dell’HSE Manager non è normato in modo vincolante ma è disciplinato dalla norma UNI 11720:2025, che definisce conoscenze, abilità e responsabilità della figura professionale. Tale norma è riconosciuta da Accredia e rappresenta il riferimento tecnico per la certificazione volontaria delle competenze.

  • Titolo di studio consigliato: Laurea in discipline tecniche (Ingegneria, Chimica, Ambiente, Prevenzione);
  • Master o corso di alta formazione (≥ 120 ore), conforme alla UNI 11720, focalizzato su:
    • Sistemi di gestione
    • Risk management
    • Compliance normativa
    • Sviluppo organizzativo
    • Soft skills (leadership, comunicazione, change management);
  • Certificazione delle competenze secondo UNI ISO/IEC 17024 (es. CEPAS, AICQ-SICEV, ecc.);
  • Aggiornamento professionale: almeno 48 ore ogni 3 anni, su tematiche normative, tecniche e gestionali.

Il programma deve garantire una preparazione ampia e integrata, includendo almeno le seguenti aree tematiche:

  • Sistemi di gestione ISO:
    • ISO 45001 (salute e sicurezza sul lavoro),
    • ISO 14001 (ambiente),
    • ISO 9001 (qualità),
    • ISO 50001 (energia)
    • con focus su integrazione e sinergie tra standard;
  • Compliance normativa e attività di audit:
    • ​mappatura degli obblighi cogenti e volontari,
    • tecniche di audit interni ed esterni (secondo ISO 19011),
    • interfaccia con enti di controllo e organismi di certificazione;
  • Valutazione del rischio avanzata:
    • ​metodi qualitativi e quantitativi (es. bow-tie, HAZOP, risk matrix),
    • risk-based thinking nei sistemi di gestione,
    • integrazione con MOG 231 e ATEX, Seveso, ecc.;
  • KPI e performance management:
    • ​costruzione di indicatori chiave di prestazione (KPI e KRI),
    • dashboard e data-driven decision making,
    • analisi e comunicazione dei risultati in ambito direzionale;
  • Cultura della sicurezza e Behavioral Safety:
    • ​progettazione di interventi su clima e cultura HSE,
    • strumenti per l’osservazione dei comportamenti e feedback correttivo (B-BS),
    • gestione del cambiamento organizzativo in ottica partecipativa;
  • Comunicazione, leadership e relazioni:
    • ​tecniche di comunicazione efficace,
    • sviluppo di competenze di leadership tecnica e trasversale,
    • gestione dei conflitti, negoziazione, empowerment e formazione del personale.

Relazione con l’RSPP

È fondamentale sottolineare che la presenza dell’HSE Manager non ha lo scopo di sostituire né sovrapporsi al ruolo dell’RSPP, figura espressamente prevista e obbligatoria ai sensi dell’art. 17 del D.lgs. 81/08, designata dal Datore di Lavoro tra soggetti qualificati e in possesso dei requisiti previsti dall’art. 32.

Questo approccio è particolarmente efficace in contesti complessi, come:

  • aziende multi-sito;
  • gruppi industriali con più RSPP di settore o reparto;
  • organizzazioni con sistemi di gestione certificati e modelli organizzativi 231.

In tali casi, l’HSE Manager funge da figura di raccordo e coordinamento tra le varie istanze operative e direzionali, assicurando l’allineamento tra le attività di prevenzione, la compliance normativa e le strategie di sviluppo sostenibile.

Mentre l’RSPP ha compiti specifici, tecnico-operativi e normativi, finalizzati a:

  • individuare e valutare i rischi,
  • proporre misure di prevenzione e protezione,
  • collaborare alla redazione del DVR,
  • supportare la formazione e la gestione dei processi di sicurezza,

l’HSE Manager si colloca a un livello strategico, con una visione di insieme su:

  • sistemi integrati di gestione (ISO 45001, 14001, 9001),
  • cultura della prevenzione,
  • analisi delle performance e KPI,
  • compliance normativa Titolo di studio consigliato:

Per accedere con coerenza al ruolo di HSE Manager, è fortemente raccomandato un titolo di studio universitario in ambito tecnico o scientifico, in grado di fornire una solida base di competenze trasversali in materia di processi, rischi, normative e organizzazione del lavoro.

Le classi di laurea più indicate includono:

  • Ingegneria (industriale, ambientale, della sicurezza, gestionale);
  • Scienze ambientali e naturali;
  • Chimica e tecnologie chimiche;
  • Biologia e scienze della vita;
  • Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro (classe L/SNT4);
  • Altri percorsi affini con indirizzi specifici su salute, sicurezza, ambiente e qualità.

L’HSE Manager non solo non si sovrappone, ma svolge un importante ruolo di:

  • coordinamento operativo tra più RSPP in contesti articolati (multi-sito o multi-reparto),
  • armonizzazione delle azioni di prevenzione con le strategie di sviluppo aziendale,
  • supporto alla Direzione per integrare la sicurezza nel processo decisionale.

Questo approccio integrato risulta particolarmente efficace e necessario in organizzazioni complesse, quali:

  • aziende multi-sito, dove il rischio di disallineamento tra sedi operative è elevato;
  • gruppi industriali con RSPP di stabilimento, di reparto o di comparto produttivo;
  • aziende certificate secondo standard internazionali, che richiedono coerenza tra sistema di gestione e applicazione reale;
  • organizzazioni dotate di modelli 231/01, in cui il sistema HSE rappresenta un pilastro del sistema di controllo interno e della responsabilità amministrativa.

L’HSE Manager, in sinergia con l’RSPP, garantisce che la sicurezza non sia solo un adempimento, ma un fattore competitivo e culturale, integrato con i processi, le persone e la visione strategica aziendale.

Fammi sapere se vuoi che aggiunga questa sezione al file Word o PDF esistente, o se preferisci un’infografica “relazionale” tra HSE Manager – RSPP – DL con flussi e aree di influenza. Posso predisporre anche una scheda riassuntiva per l’utilizzo in contesti formativi:

  • Rilascio da parte di organismi accreditati (es. CEPAS, AICQ-SICEV, Ecc.) con riconoscimento formale delle competenze.
  • Validità triennale, con obbligo di aggiornamento formativo e professionale.

La certificazione delle competenze rappresenta l’elemento distintivo per formalizzare e valorizzare il profilo dell’HSE Manager secondo un criterio oggettivo, trasparente e riconosciuto a livello nazionale e internazionale.

Tale certificazione si basa sulla norma UNI 11720:2025, ed è rilasciata da Organismi di Certificazione accreditati secondo lo schema UNI CEI EN ISO/IEC 17024, attraverso un iter strutturato e documentato di cui:

  • La certificazione ha validità triennale;
  • Deve essere mantenuta attiva attraverso:
    • la dimostrazione di attività professionale continuativa nel ruolo di HSE Manager o equivalente,
    • e l’aggiornamento formativo documentato, pari ad almeno 48 ore ogni 3 anni, su tematiche coerenti con il profilo UNI 11720 (es. gestione integrata, normativa, auditing, ESG, innovazione HSE).

I benefici della certificazione:

  • Riconoscimento formale delle competenze a livello aziendale, pubblico e di mercato;
  • Spendibilità professionale nell’ambito di gare, appalti, sistemi certificati ISO e modelli organizzativi ex D.Lgs. 231/01;
  • Tracciabilità del profilo professionale secondo standard di qualità e trasparenza validati da Accredia.

Per mantenere la validità della certificazione e garantire la piena efficacia del proprio ruolo all’interno dell’organizzazione, l’HSE Manager è tenuto a intraprendere un percorso di aggiornamento professionale continuo, in conformità a quanto previsto dalla norma UNI 11720:2025.

Tale aggiornamento è finalizzato a:

  • assicurare l’adeguamento delle competenze alle evoluzioni normative, tecnologiche e organizzative del contesto HSE;
  • mantenere la capacità di analisi e governo dei sistemi complessi;
  • rafforzare le abilità trasversali richieste per il coordinamento tra funzioni aziendali e stakeholder esterni.

I percorsi di aggiornamento dovrebbero includere, tra gli altri, i seguenti ambiti:

  • Evoluzione del quadro normativo nazionale ed europeo in materia di salute, sicurezza e ambiente;
  • Modelli organizzativi integrati, compresi quelli ex D.Lgs. 231/01 e approcci risk-based;
  • Sistemi di gestione ISO aggiornati (revisioni normative, nuove linee guida, integrazione tra standard);
  • Digitalizzazione dell’HSE (EHS software, indicatori ESG, gestione documentale digitale);
  • Cultura della prevenzione e leadership diffusa, con focus su metodologie partecipative, B-BS e safety coaching;
  • Innovazione nei processi di gestione del rischio, compreso l’uso di tecnologie emergenti (AI, IoT, sensoristica, realtà aumentata).

L’aggiornamento deve essere formalmente tracciabile, supportato da attestati validi e coerente con gli ambiti di responsabilità del professionista. È inoltre valutato ai fini del mantenimento triennale della certificazione UNI 11720 da parte dell’ente certificatore.

L’aggiornamento continuo dell’HSE Manager non si limita alla semplice revisione di contenuti già acquisiti, ma deve rispondere all’esigenza di anticipare le evoluzioni del contesto normativo, organizzativo e tecnologico, garantendo un presidio costante e qualificato del sistema HSE aziendale.

Con riferimento alla norma UNI 11720:2025, le aree tematiche considerate prioritarie per l’aggiornamento triennale sono:

  • Evoluzione del quadro normativo nazionale e internazionale, con particolare attenzione a:
    • aggiornamenti del D.Lgs. 81/08 e delle sue norme collegate,
    • regolamenti europei su sostanze chimiche (REACH, CLP),
    • normativa Seveso, ATEX, gestione rifiuti, emissioni, rumore, ecc.;
  • Modelli organizzativi avanzati, tra cui:
    • sistemi di gestione ex D.Lgs. 231/01,
    • approccio risk-based nei processi decisionali,
    • leadership in materia di sicurezza e coinvolgimento attivo della linea gerarchica;
  • Aggiornamento e integrazione dei Sistemi di Gestione, con focus su:
    • revisioni normative degli standard ISO (45001, 14001, 9001, 50001),
    • gestione integrata multi-standard,
    • armonizzazione con indicatori ESG e sistemi qualità/ambiente/energia;
  • Digitalizzazione della funzione HSE, attraverso strumenti quali:
    • EHS software per la gestione dei processi (incidenti, formazione, audit, azioni),
    • portali e piattaforme digitali per la segnalazione e la documentazione,
    • strumenti di tracciamento in tempo reale e archiviazione elettronica;
  • Indicatori ESG (Environmental, Social, Governance):
    • sviluppo e monitoraggio di KPI legati a sostenibilità ambientale, salute organizzativa e impatti sociali;
    • integrazione della performance HSE nella rendicontazione ESG e nei bilanci di sostenibilità;
  • Innovazione tecnologica applicata alla prevenzione, con attenzione a:
    • sensoristica intelligente (es. dispositivi wearable, rilevamento gas, posture feedback),
    • realtà aumentata e simulazione virtuale per la formazione immersiva,
    • utilizzo di droni per ispezioni in quota o in aree pericolose,
    • intelligenza artificiale per l’analisi predittiva degli infortuni e la gestione big data HSE.

Il DL è regista del sistema sicurezza: ha l’obbligo di valutare i rischi e nominare l’RSPP (art. 17), può delegare all’HSE Manager. Deve assicurare risorse, ascolto, coordinamento e formazione.

Un sistema aziendale HSE efficace non si costruisce semplicemente attraverso l’adempimento formale degli obblighi di legge, ma richiede una struttura organizzativa chiara, basata su:

  • Ruoli ben definiti, con confini funzionali e gerarchici non ambigui;
  • Percorsi formativi coerenti con le competenze attese e le responsabilità effettive;
  • Una governance attiva da parte del Datore di Lavoro, capace di valorizzare le figure chiave e garantire l’integrazione tra strategia e operatività.

L’HSE Manager e l’RSPP, pur avendo origini, finalità e ambiti differenti, devono agire in sinergia, alimentando un sistema di prevenzione che sia:

  • conforme alla norma,
  • calato nei processi aziendali reali,
  • orientato al miglioramento continuo,
  • e capace di generare valore per l’organizzazione e le persone.

Laddove queste condizioni si realizzano, la sicurezza smette di essere un “costo” o un adempimento e diventa un fattore strategico, integrato nella cultura aziendale, nella gestione del rischio e nella sostenibilità complessiva dell’impresa.

In sintesi: un buon HSE Manager conosce il sistema, un buon RSPP conosce il campo. Solo insieme costruiscono la sicurezza reale.

  RSPP HSE Manager
Titolo minimo Diploma (o esperienza) Laurea consigliata
Formazione base Moduli A-B-C (64 ore +) Master 120 ore (UNI 11720)
Aggiornamento 40 ore ogni 5 anni 48 ore ogni 3 anni
Profilo formativo Tecnico, normativo e pratico Strategico, gestionale e sistemico
Certificazione Attestati ai sensi del D. Lgs. 81/08 Certificazione professionale UNI

Tabella comparativa RSPP vs HSE Manager

RSPPvsHSE.jpg

Grafico comparativo: ore di formazione e aggiornamento

 

Riferimenti normativi principali

- D.Lgs. 81/08: Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro

Art. 17: Obblighi non delegabili del Datore di Lavoro
Art. 31-32: Servizio di Prevenzione e Protezione, requisiti RSPP
Art. 16: Delega di funzioni

- UNI 11720:2025: Requisiti per la figura professionale dell'HSE Manager
- ISO 45001, 14001, 9001, 50001: Sistemi di gestione certificabili

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