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L'impatto del caldo e delle ondate di calore sulla salute, sicurezza e benessere dei lavoratori e sulle disuguaglianze sociali in un nuovo report pubblicato dall'ETUI
Il calore è un rischio professionale ben noto, tradizionalmente presente nei lavori in industrie e nell'industria manifatturiera che generano calore, nelle attività che si svolgono all'aperto sotto la radiazione del sole, come l'agricoltura e l'edilizia, e in quei compiti che implicano uno sforzo o l'uso di dispositivi di protezione individuale attrezzatura. Tuttavia, negli ultimi decenni, soprattutto dall'inizio del 21° secolo, gli episodi di giornate calde pongono una nuova sfida ai lavoratori salute, sicurezza e benessere.
Sulla base di questi rilevi, il lavoro svolto da spagnola Claudia Narocki (sociologa all' Istituto Sindacale di Lavoro, Ambiente e Salute) per la European Union Trade Institution (ETUI), vuole accendere i riflettori su questo rischio, incentivandone la gestione preventiva anche dove questa non sia ancora un obbligo in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
È ormai inconfutabile il fatto che le temperature estive molto elevate e le ondate di calore non sono più eventi rari, anzi sempre più frequenti, più intensi e più estesi. Definiti in senso lato, gli eventi di calore (o eventi di calore) si riferiscono a condizioni di caldo, temperatura e umidità che superano la normalità climatologica locale. Oggi questi eventi sono una realtà sia nelle regioni dove le estati sono generalmente calde che in quelle dove le estati sono tipicamente fresche, anche alle alte latitudini.
L'esposizione al calore dovuta alle condizioni meteorologiche è quindi diventata un problema sanitario date le ampie ripercussioni che ha sulla salute. Le ricerche sia in campo fisiologico che epidemiologico mostrano che l'impatto del calore sulla salute umana va ben oltre le condizioni di calore estreme, che possono causare colpi di calore potenzialmente fatali. Il caldo aggrava il problemi associati a un'ampia varietà di malattie cardiovascolari, respiratorie e altre malattie acute e salute riproduttiva. Durante le ondate di caldo si verifica un aumento della mortalità correlata agli infortuni rispetto a quella registrata a climi abituali per le comunità di riferimento; una parte di questo aumento si rispecchia anche sugli infortuni lavoro-correlati.
Tali eventi aggiungono rischi in particolare ai lavoratori, soprattutto quando questi si aggiungono a fattori di stress termico lavorativo preesistenti: l'uso di dispositivi di protezione individuale, che possono ostacolare la dissipazione del calore corporeo, sforzo o altri rischi professionali. Poiché il cambiamento climatico sta moltiplicando il numero di giorni caldi e la loro intensità, nonché estendendo il periodo estivo, la lista delle occupazioni potenzialmente esposte al rischio calore si sta allungando. Alcuni lavoratori risultano esposti a causa dell'economia "non stop" e dell'attuale gestione dei tempi di lavoro.
Lo scopo ultimo del report "Le ondate di calore come rischio professionale" è enunciato nell'introduzione del lavoro: «Sosteniamo qui che lo stress da calore legato alle condizioni atmosferiche rappresenti un nuovo rischio professionale, che merita il pieno riconoscimento della società con lo scopo di portarlo all'attenzione alla stregua dei rischi emergenti che richiedono un intervento pubblico».
Il report è scaricabile in lingua inglese a questo link: https://www.etui.org/publications/heatwaves-occupational-hazard
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