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Nel Rapporto del Registro nazionale dei mesoteliomi dati degli ultimi 29 anni (1993-2021), analizzati e rielaborati
A distanza di oltre 30 anni dall’emanazione della legge n. 257 del 27 marzo 1992, che ha definitivamente messo al bando ogni forma di estrazione, lavorazione, commercializzazione ed esportazione di amianto, il tema della presenza del materiale in molteplici contesti occupazionali ed ambientali è ancora di grande rilevanza per la sanità pubblica, e la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
L'VIII Rapporto del Registro nazionale dei mesoteliomi (ReNaM) recentemente diffuso da Inail descrive i risultati della sorveglianza epidemiologica e i dati di incidenza e di esposizione ad amianto per oltre 37.000 casi di mesotelioma diagnosticati nel periodo 1993 - 2021 nel nostro Paese.
Sono quindi oltre 1.200 all'anno in questo lungo periodo i casi di mesotelioma diagnosticati, il 68,9% dei quali presenta un’esposizione professionale. Tra questi, i settori di attività maggiormente coinvolti sono l’edilizia (16,5% del totale della casistica), la metalmeccanica (8,9%), il settore tessile (6,5%) e le attività dei cantieri navali sia di costruzione che di riparazione e manutenzione (7,6%). Risulta di particolare interesse sottolineare come la quota di casi di mesotelioma di origine professionale con esposizione nei settori molto investigati nella letteratura scientifica (come la cantieristica navale, l’industria del cementoamianto e l’attività di manutenzione dei rotabili ferroviari) sia rapidamente decrescente (non superiore al 10% complessivamente per i periodi di incidenza più recenti) e sia invece in crescita la quota di casi che derivano da esposizioni in contesti inattesi e poco noti nella consapevolezza collettiva.
In particolare, deve essere segnalato che i casi di mesotelioma dovuti a un’esposizione ad amianto subita nei settori della cantieristica navale e della manutenzione dei rotabili ferroviari passano dal 13,7% sul totale (dell’intera casistica esposta professionalmente) nel periodo 1993 - 2000 al 6% nel periodo 2017 - 2021. Analoga tendenza per il settore della produzione di manufatti in cemento-amianto (dal 5,5% al 1,7%). A fronte di questa tendenza è invece in crescita la quota di soggetti con esposizione nell’edilizia - che produce oggi il maggior numero di casi e che desta preoccupazioni anche per la possibilità di esposizioni attuali - dal 13,3% nel periodo 1993 - 2000 al 18,3% nel periodo 2013 - 2021.
Per maggiori approfondimenti l'VIII Rapporto del Registro nazionale dei mesoteliomi (ReNaM) è disponibile sul sito Inail.
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