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Echi di Thyssenkrupp nel brano, fuori concorso, di Paolo Jannacci e Stefano Massini: la canzone parla di un giovane che muore in un'esplosione sul lavoro, lasciando così orfano un bambino piccolo che non conoscerà altro del padre se non una fotografia
Emozione e commozione nella terza serata del 74esimo Festival di Sanremo. Protagonista sul palco il dramma delle morti sul lavoro grazie alla voce e alle note di Stefano Massini e Paolo Jannacci, che hanno presentato - fuori concorso - il brano "L’uomo nel lampo": la storia di un papà operaio, con a casa un bambino in fasce, vittima di un'incidente mortale sul lavoro.
Una realtà, quella delle morti sul lavoro, spesso ridotta a freddi numeri e statistiche, ma che rappresenta in realtà delle vite spezzate e un dolore perpetuo per i famigliari delle vittime. Una realtà cristallizzata nel dialogo, immaginato nel testo del brano, di questa vittima che si rivolge al suo bambino: “Ciao sono il papà che non hai mai conosciuto”.
Ehi, ehi Michè,
Sono io Michè, questa voce lontana
Dicono, sai la vita è strana
Ma più che strana è proprio bastarda
Ed io lo so perché mi riguarda
Da quando il mio filo si è rotto
Sono una foto appesa in salotto
E in quella foto oltretutto...
Ma dai Michè son così brutto
Occhi chiusi, viso scuro...
Che se mi avessero detto giuro
Questa foto resterà di te
Accidenti Michè, mi sarei messo in posa
1,2,3, flash, perfetto
Sono io, sì, sono l'uomo di cui ti hanno detto
Che un lampo mi portò via
E di me non resta, che una fotografia
C'era una volta un uomo che vide come un lampo
sorrise e alzò le mani come per abbracciarlo
L'uomo nel lampo che non è più tornato
Lo videro in quel lampo e lì si è addormentato
Proprio quel lampo che portò via mio padre
e che da quel momento è musica nel vento
Sai Michè,
non è che sono solo in questo posto
C'è più folla che a Rimini ad agosto
Tutti come me finiti fuori pista
Tutti fuori dalla lista
Tutti con il marchio addosso di questo paradosso
Che il lavoro porta sotto terra
e l'operaio muore come in guerra
Ma io Michè, io che ridevo anche dei guai
io, che la battuta non mi mancava mai,
Quando mi dicono: "la fabbrica è una miniera"
No, piuttosto è una galera
Perché loro si fanno l'ora d'aria
e pure noi, nel senso che saltiamo in aria...
E nelle fiamme di 6 metri e via..
Passi da uomo a fotografia.
C'era una volta un uomo che vide come un lampo
sorrise e alzò le mani come per fermarlo
L'uomo nel lampo che non è più tornato
Lo videro in quel lampo
Questo lampo non ha odore ne colore
Il lampo uccide ma senza far rumore
Poi ti guardi ad uno specchio
E lì vorresti perdonare
E vabè, basta dai...
Da questa foto mi guardo intorno
E non ho smesso un solo giorno
in silenzio fotografato e muto di dirti:
"ciao Michè, sono il padre che non hai conosciuto"
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