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La nuova mappa integrerà dati scientifici più recenti, inclusi quelli raccolti dopo i terremoti de L'Aquila (2009), dell'Emilia (2012) e del centro Italia (2016)
L’intervista al presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni, riportata da ANSA, anticipa che entro un paio di anni sarà pronta la nuova versione aggiornata del modello di pericolosità sismica dell'Italia (MPS04). Questa mappa, che da vent'anni identifica le aree a maggior rischio sismico, è un riferimento cruciale per le normative sulla progettazione e costruzione degli edifici.
Il modello di pericolosità sismica è stato introdotto dopo il terremoto del 2002 a San Giuliano di Puglia, su richiesta di decisori politici, Protezione Civile e Ingv. Secondo Doglioni, ha segnato un importante passo avanti per la prevenzione sismica in Italia, diffondendo la consapevolezza della sismicità della nazione e stabilendo normative chiare.
La prima edizione del modello si basava su un catalogo dei terremoti dell'ultimo millennio, che era incompleto per la mancanza di informazioni storiche prima del 1500. La nuova mappa integrerà dati scientifici più recenti, inclusi quelli raccolti dopo i terremoti de L'Aquila (2009), dell'Emilia (2012) e del centro Italia (2016).
Il presidente Doglioni sottolinea che l'aggiornamento costante della mappa è essenziale, come dimostrato da recenti revisioni dei modelli sismici in Stati Uniti e Nuova Zelanda.
Grazie a una rete sismica più dettagliata, oggi abbiamo una comprensione più precisa delle aree epicentrali, indicando che queste zone necessitano di maggiore protezione.
Queste nuove conoscenze dovranno essere considerate nella progettazione di edifici e infrastrutture, specialmente in aree critiche come lo stretto di Messina.
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