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Un libro 'da scrivania', uno strumento per insegnare la sicurezza sul lavoro in maniera efficace, innovativa e anche con un pizzico di divertimento
Quattro professionisti di sicurezza sul lavoro, per uno scherzo del destino, si rincontrano a distanza di anni dalla loro comune frequentazione studentesca. Risultato? Si sono scambiati le loro esperienze, hanno raccolto attorno a loro altri esperti e in poco tempo hanno deciso di pubblicare un libro per approfondire la tematica e proporre moderne strade per fare una formazione innovativa, avvalendosi del metodo esperienziale (oltre a creare una “officina di ricerca e sviluppo”).
“81 esercitazioni esperienziali per la sicurezza sul lavoro” è l’apparentemente insolito titolo di un testo forse atipico, ma azzeccatissimo per approfondire le tematiche del settore con lo sguardo di chi, per mestiere, punta a far apprendere in modo sano, serio e magari anche con un pizzico di divertimento.
Nell’epilogo si cita un aforisma di George Bernard Shaw: «Se tu hai una mela e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela ciascuno. Ma se tu hai un’idea ed io ho un’idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee». L’intento è proprio quello di fare in modo concreto ricerca e sviluppo sui temi che riguardano le metodologie relative ai percorsi di formazione sulla sicurezza, proprio al fine di movimentare quell’apprendimento, che rischia troppo spesso di diventare attività ripetitiva e noiosa: non è un caso che uno dei punti di riferimento sia rappresentato dai dettami di Malcolm Knowles, educatore statunitense convinto assertore del fatto che troppo spesso si insegna (male) agli adulti come se fossero bambini e senza tenere conto delle loro caratteristiche.
«Abbiamo raccolto in 81 schede esercitazione gran parte del lavoro fatto dal 2012 ad oggi. Abbiamo pensato di strutturare ogni scheda inserendo l’argomento di cui tratta l’esercitazione o gioco, numero dei partecipanti, i materiali necessari e il tempo, una descrizione dello svolgimento e gli elementi per il debriefing. Una volta completate quasi tutte le schede, abbiamo pensato di aggiungere la voce Tag, per rendere più facile l’individuazione dell’esercitazione più appropriata da proporre ed utilizzare per l’argomento che si vuole affrontare. Il nostro intento è di diffondere il lavoro che abbiamo fatto e condividerlo con i colleghi, condividendo anche la nostra esperienza» spiega Alessandra Marconato nella sua parte introduttiva.
Il contenuto del volume è vario: ci sono esercitazioni da 10/20 minuti ed esercitazioni da 3/4 ore proprio per movimentare quella formazione che rischia troppo spesso di diventare ripetitiva e noiosa, con il rischio, sempre presente, di sviluppare una formazione fissa e ripetitiva fatta di nozioni, obblighi e definizioni, che può portare i lavoratori ad essere espropriati della propria esperienza e del loro vissuto all’interno dell’azienda.
Ecco allora l’idea di proporre il metodo esperienziale: di fatto, gli autori sono convinti (e noi con loro) della necessità di metodi di insegnamento innovativi, nuovi programmi, “nuovi” insegnanti e formatori - capaci di individuare e valutare le capacità e gli obiettivi dei discenti – consenta di sintonizzare su di essi il processo di insegnamento, proprio attraverso la metodologia attiva ed esperienziale. Ciò affinché la formazione sulla sicurezza si possa fare in “modo diverso”. E migliorare il processo di apprendimento dell’adulto per renderlo più significativo ed efficace.
A firmare il libro sono in sette: Daniele Bergamini, Gianluca Celeste, Antonio Corsano, Nicola Corsano, Alessandra Marconato, Dina Miglioranzi e Andrea Petromilli, vale a dire un gruppo di professionisti con background e professionalità diverse: «Quello che condividiamo tutti è che si può fare formazione in modo attivo, divertente, coinvolgente senza dimenticare l’importanza del tema trattato. E crediamo nel fare rete, nel fare squadra e nella condivisione».
Detto ciò, facilmente si comprende che, come recita la premessa, non si tratta di un libro “soprammobile” ma un cosiddetto libro “da scrivania”, in quanto strumento per lavorare. Non a caso, la scelta dell’81 come numero di esercizi pratici e concreti per svolgere lezioni e argomenti sulla sicurezza sul lavoro non è casuale, ma un omaggio a quel D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 che rappresenta la normativa di riferimento.
Una considerazione finale: di norma una recensione promuove (o critica) un libro: stavolta al massimo può proporsi come un consiglio. A voi basterà leggere anche solo il sommario e scegliere a caso uno degli 81 punti per ritrovarvi e capire che vale la pena leggere; in tal caso, semmai, il rischio sarà quello di diventare molto più critici con i vostri docenti al prossimo corso di formazione in cui sarete coinvolti. Ma forse anche questo, per la sicurezza, non potrà che essere un bene.
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