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Le indicazioni teoriche e pratiche e qualche "trucco del mestiere" di Diego Perfettibile, esperto di progettazione e manutenzione di ventilatori industriali
Perché un articolo sulla sicurezza dei ventilatori? Le risposte sono essenzialmente due: prima di tutto perché me ne occupo da quando ero un ventenne sbarbatello grazie alla passione passatami da mio padre, in secondo luogo perché sono macchine onnipresenti nel mondo industriale. Infatti, circa nel 90% dei casi un settore industriale utilizza un ventilatore nel proprio processo produttivo.
Per questo motivo è così importante prendersene cura affinché un’intera linea produttiva non si fermi per giorni, o settimane, a causa di un ventilatore non a norma.
Tanto per dare un’idea, se queste macchine sono prodotte su misura dell’impianto su cui lavoreranno, durano decenni.
Questo è un aspetto certamente positivo, ma c’è anche il rischio che diventino obsoleti, o fuori norma. Da una parte funzionano dal punto di vista meccanico, ma dall’altra possono ritrovarsi con qualche aspetto ‘’fuori posto’’, come dei pezzi modificati o, peggio ancora, con dei difetti che possono nuocere alla salute e alla sicurezza dei dipendenti che ogni giorno si ritrovano a lavorarci a pochi centimetri di distanza.
Inoltre, in un impianto i ventilatori sono le macchine che spesso consumano più energia. Quindi è opportuno ottimizzare un risparmio energetico laddove possibile, per evitare di trovare a fine mese un dispendio di risorse che poteva essere investito in altri reparti aziendali.
Ad esempio, un errore comune è il voler acquistare delle macchine molto grandi pensando che domani il mercato esploderà, quando invece è imploso. E ritrovarsi in azienda dei ventilatori molto grandi che devono lavorare a condizioni minori del normale può portare a gravissime conseguenze, spesso ignorate. Non solo per i ventilatori, che sono costretti a un peggioramento dei loro rendimenti, ma anche per gli impianti e soprattutto per chi ci lavora accanto.
‘’Ma cosa vuoi che mai succeda ai ventilatori?’’, questo mi sento dire di tanto in tanto.
Poi quelle stesse persone mi inviano questo tipo di foto chiedendomi cosa è andato storto.
Esempio rottura ventilatore industriale
Nell’immagine si può vedere chiaramente ciò che rimane di un albero di un ventilatore. Oltretutto, un bell’albero in acciaio, non un 20 mm di diametro. Si può notare anche i danni alla carcassa del cuscinetto, perché non ne rimane molto. Ma il danno maggiore poteva essere causato da ciò che non c’è più, ovvero tutte quelle parti che sono state sparate come un proiettile in ogni direzione intorno al ventilatore.
Inoltre, sullo sfondo si intravedono delle persone al lavoro. Fortuna vuole che queste non fossero presenti quando il ventilatore ha letteralmente esploso pezzi di acciaio ovunque ad una velocità di circa 300 km/h.
Questi episodi pericolosi non sono una prassi, ma possono accadere in ogni momento e causare danni non indifferenti.
Ecco un altro esempio emblematico. Nella foto è ben visibile una pala di una girante che ‘’mette fuori il naso’’ da un pezzo di lamiera. Per fortuna anche in questo caso non c’è stato alcun danno ai dipendenti, perché l’altra pala che ha attraversato la lamiera è andata a sbattere sul tettuccio giallo e si è fermata lì. Ma se al posto del tettuccio ci fosse stata una persona al lavoro?
Considerando che questo ventilatore viaggiava a circa 1400 giri al minuto, ovvero ad una velocità di 250km/h sul diametro esterno della girante, che danni avrebbe potuto provocare? Lì intorno c’è una fabbrica con altri macchinari e dei dipendenti che stanno solo facendo il loro lavoro, non è un impianto isolato dal resto del mondo.
Poi il guasto improvviso può sempre capitare, ma è bene mettere in condizioni di sicurezza l’impianto per arginare il pericolo il più possibile.
Quindi, per cominciare a lavorare sulla sicurezza, è bene partire dalla marcatura CE. Purtroppo, girando in centinaia di aziende, mi sono accorto della quasi totale mancanza di questa marcatura, specialmente sui vecchi ventilatori. La colpa può anche essere del fornitore che non si è preoccupato di metterla, così come può essere che l’utilizzatore finale ha tolto quella targa identificativa continuando a mettere mano al ventilatore.
Senza questa marcatura e tutti i documenti che attestano che il ventilatore è a norma e sicuro, si rischia una pesante sanzione al primo controllo dell’ASL, senza se e senza ma.
Il secondo punto riguarda i ripari: è possibile che questi si perdono per delle manutenzioni rapide, o non vengono ripristinati se corrosi o consumati dal tempo. E proprio con la mancanza dei ripari si rischiano i danni maggiori, perché basta mettere per sbaglio una mano o il volto in una zona pericolosa non protetta per ritrovarsi sfigurati. Stessa cosa vale per le cinghie, che vanno sempre riparate dal contatto diretto esterno. Più avanti nella lettura ti presenterò degli esempi reali.
Infine, parlando di sicurezza, è bene considerare anche l’ATEX, ovvero tutto ciò che riguarda le atmosfere esplosive. Se un ventilatore è stato progettato su misura per un impianto, e non acquistato a catalogo, è possibile che questo continui a lavorare per 30 o addirittura 40 anni. Nel frattempo, le norme si aggiornano quindi la sicurezza del ventilatore va regolata di conseguenza.
Diego Perfettibile
Ingegnere non convenzionale, da sempre appassionato delle scienze in generale e con una forte propensione alla scrittura. Questo è quello che dicono di me i miei dipendenti e le persone che mi conoscono più intimamente.
Sono da oltre 14 anni uno dei due soci, insieme a mio fratello Andrea, dell’azienda fondata nel lontano 1976 da nostro padre (la PBN snc), un semplice operaio spinto dal grande sogno di poter vendere i ventilatori di processo più robusti ed affidabili che un’azienda potesse avere.
Autore del blog www.ventilazionesicura.it, l’unico blog in cui si parla di ventilatori industriali e della loro manutenzione.
Autore dei libri in vendita su Amazon:
- “Fans for Industrial Process” (2016): un testo in inglese – scritto per non addetti ai lavori - ideale per chi si trova a dover selezionare tecnicamente il giusto ventilatore da installare in un impianto di produzione industriale.
- “Forni da INCUBO” (2017): una vera e propria guida agli acquisti per evitare fregature e pessime figure quando si acquistano ventilatori per alta temperatura da installare nei forni industriali, tipicamente nel mondo siderurgico e metallurgico.
- “Eleganza Esplosiva” (2017): un testo unico nel suo genere, scritto con l’aiuto di altri quattro professionisti. Un piccolo manuale pratico per allontanare il rischio di esplosione nelle lavorazioni di taglio, sbavatura e finitura dell’alluminio e di altre leghe metalliche.
AiFOS - Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro
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