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Il 2025 sarà ricordato, per chi, come noi, opera nel settore della prevenzione, come l’anno in cui, dopo tanta attesa, è entrato in vigore il nuovo Accordo Stato-Regioni sulla formazione in materia di salute e sicurezza, nonché l’anno in cui la formazione del datore di lavoro è diventata, finalmente, obbligatoria.

Con l’Accordo Stato-Regioni del 17 aprile 2025, il legislatore ha voluto compiere un passo decisivo: riconoscere che la sicurezza non è solo un dovere dei lavoratori, ma una responsabilità che parte dall’alto. È una svolta che sposta il baricentro della prevenzione: non più solo obblighi da rispettare, ma leadership da esercitare, partendo dall’educazione della persona (il datore di lavoro) che rappresenta il vertice del sistema di prevenzione aziendale alla prevenzione e alla tutela; educazione che permette di conoscere gli elementi, non solo di mero diritto, che costituiscono i fondamenti del sistema di prevenzione aziendale nonché i danni e i costi – etici, sociali, economici – che la mancata prevenzione e protezione provocano.

E proprio su questa nuova figura del datore di lavoro “consapevole” si concentra il Rapporto Aifos 2025, da cui nasce questo numero dei Quaderni della Sicurezza.

I contributi che compongono il fascicolo tracciano un percorso comune: la transizione dalla formazione come adempimento di contenuto soprattutto formale alla formazione come atto di consapevolezza e come leva di crescita e di prevenzione aziendale, attraverso lo sviluppo di competenze di leadership e di ascolto.

Per un datore di lavoro non basta conoscere la norma: occorre comprendere come le decisioni, ogni giorno, incidano sulla vita delle persone e sulla cultura organizzativa; sicurezza e benessere, infatti, non si costruiscono per decreto, ma attraverso comportamenti coerenti, linguaggi condivisi e responsabilità diffuse e la formazione è il terreno attraverso il quale tutto ciò può germogliare: uno spazio di confronto, di apprendimento reciproco, di crescita.
Ogni decisione aziendale produce effetti; ogni datore di lavoro, con le proprie scelte, disegna la cultura, anche in termini prevenzionistici, della propria organizzazione.

La nuova norma consegna una grande responsabilità al datore di lavoro: la responsabilità, in qualità di leader aziendale, di formarsi per comprendere e guidare un cambiamento culturale, diventandone leva essenziale.

A noi, come comunità di formatori, consulenti e studiosi, il compito di accompagnare questo passaggio; solo così la prevenzione potrà davvero diventare ciò che deve essere: una scelta strategica che è espressione concreta ed efficace di un atto di cultura organizzativa in grado di garantire ovunque il valore intangibile del lavoro e della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori.

Lorenzo Fantini
Direttore dei Quaderni della sicurezza di AiFOS, avvocato giuslavorista, già dirigente divisioni salute e sicurezza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali